Un lago a due velocità, Lecco resta a guardare

Stenta ancora il mercato delle seconde case che ha rilanciato il settore sull’altra sponda

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Se Como cresce grazie ai turisti che prendono il posto dei comaschi a Lecco nel prossimo decennio si rischia la stagnazione, almeno dal punto di vista demografico. Se per la provincia di Lecco le previsioni stimano un aumento del numero di famiglie tra 964 e 6.674 famiglie a rallentare il ritmo di crescita ci pensa il capoluogo con una previsione che va dai 39 ai 562 nuclei familiari in più. Rispetto a Como a mancare è proprio la richiesta turistica, quel mercato delle seconde case che sull’altro ramo del lago ha contribuito a rilanciare il settore. La dimensione del fenomeno è ben evidente nei numeri, una offerta al 2018 di 11.830 posti letto nella provincia di Como e di 3.022 nella provincia di Lecco, pari rispettivamente al 31% ed al 22% della capacità ricettiva complessiva delle strutture alberghiere ed extra alberghiere, con un incremento rispetto al 2015 che ha toccato il 330% a Como ed il 386% a Lecco, contro una dinamica regionale che, seppur importante, non è andata oltre il 174%.

L’incremento dell’offerta trova ampio riscontro nelle dinamiche della domanda, che nello stesso periodo a Como ha fatto registrare 198.959 arrivi e 660.596 presenze, con una variazione rispetto al 2015 pari rispettivamente al 205% ed al 187%. La provincia di Lecco, invece, ha segnato 47.894 arrivi e 169.275 presenze, con una variazione rispetto al 2015 pari al +262% per gli arrivi ed al +303% per le presenze.

In entrambi i casi il tasso di incremento è risultato notevolmente superiore alle dinamiche regionali, pari rispettivamente al +166% per gli arrivi ed al +133% per le presenze. Il turismo quindi si conferma l’arma in più per il Lario anche dal punto di vista del mercato immobiliare.

Ro.Can.