PAOLA PIOPPI
Cronaca

Troppi morti sul lavoro. Dalle multe alle aziende fondi per la sicurezza. Alle Ats 21,4 milioni

La ripartizione è stata decisa in base al numero di imprese presenti. Finanzieranno attività di prevenzione e formazione nei territori. Agricoltura ed edilizia i settori più colpiti da incidenti spesso fatali.

Troppi morti sul lavoro. Dalle multe alle aziende fondi per la sicurezza. Alle Ats 21,4 milioni

Troppi morti sul lavoro. Dalle multe alle aziende fondi per la sicurezza. Alle Ats 21,4 milioni

Sono 21 milioni e 400mila euro i proventi incassati in Lombardia e messi a disposizione del Piano regionale 2022-2025 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, derivanti dalle sanzioni elevate alle imprese a cui sono state contestate violazioni delle norme che tutelano la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Di questi, 13 milioni e 600mila euro sono stati ripartiti tra le Ats territoriali, per svolgere attività di prevenzione e formazione a livello locale, con suddivisioni calcolate proporzionalmente al numero di aziende presenti sul territorio. Le casistiche di infortuni sul lavoro sono tornate velocemente ad aumentare lo scorso anno, anche in termini di esiti mortali, dopo una curva discendente tra 2020 e 2021, periodo nel quale le limitazioni legate all’emergenza pandemica hanno alterato gli andamenti statistici.

Da inizio anno, secondo i dati Ats, i decessi sui luoghi di lavoro in Lombardia sono stati 53, mentre il 2022 si era chiuso con 60, rispetto ai 46 dell’anno precedente. I settori più colpiti continuano a essere edilizia e agricoltura, seguiti da metalmeccanica e trasporti. A guidare la classifica della ripartizione dei proventi è Ats Milano, con un tessuto di oltre 167mila imprese a cui è stato destinato il 36 per cento delle risorse, pari a circa 4 milioni e 900mila euro. Seguita dalle 64mila e 500 di Ats Insubria, 14 per cento dei proventi (un milione e 900mila euro). Si passa poi alle 55mila delle Ats Brianza di Brescia, che hanno rispettivamente ricevuto il 12 per cento dei fondi (un milione e 600mila euro ognuna), alle 52mila e 500 di Bergamo (1 milione e 500mila euro), e poi a scendere 33mila Valpadana (950mila euro), 22mila e 500 Pavia (680mila euro), 14mila Ats Montagna (400mila euro). In totale, 464mila e 844 aziende censite in Lombardia. La destinazione dei fondi è stata stabilita con una delibera della Giunta Regionale e prevede innanzi tutto investimenti in attività di sorveglianza epidemiologica di rischi e danni associati ad esposizioni professionali, supporto delle attività degli Spsal, il Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro, mediante acquisizione di personale aggiuntivo a tempo indeterminato e investimenti, attività di promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e infine attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro. Risorse che, per esempio, a Lecco, sono state investite per il progetto Lisl presentato ieri, costato circa 240mila euro.