
Sesto giorno di “isolamento” per il paese
Prima la neve, poi la pioggia che la rende bagnata e pesante. La Sp 63 resta chiusa per il rischio forte di valanghe e Morterone rimane completamente isolata. È il sesto giorno oggi, e non si sa ancora quando abitanti, villeggianti, escursionisti e turisti potranno ricominciare ad andare e venire da minuscolo borgo abbarbicato a mille metri di quota sulle pendici del Resegone. Secondo gli esperti di Arpa il pericolo di slavine resterà marcato anche domani: le condizioni meteo non stanno consentendo al manto nevoso di assestarsi né consolidarsi e basterebbe un leggero sovraccarico per innescare distacchi importanti in grado di spazzare via eventuali automobilisti in transito sulla provinciale, l’unico collegamento da e per il paese più piccolo d’Italia.
"È un bel disagio, specialmente per chi come noi a Morterone ha un’attività - spiega Giuseppina, che, con il marito Maurizio Invernizzi, gestisce dal 2001 la Trattoria dei cacciatori, storico ristorante di famiglia di lui, uno dei simboli dei Morterone e della tenacia dei morteronesi - Morterone non è un posto di passaggio, ci si deve andare apposta. Per noi non ricevere clienti durante i fine settimana, come successo durante l’ultimo week end, rappresenta un danno economico considerevole, anche perché lavoriamo soprattutto durante la stagione autunnale e invernale più che in quella estiva". Tra l’altro la serrata della Sp 63 sta scattando sempre più spesso. "Ci vorrebbero tettoie, barriere fermaneve e muri paravalanghe nei punti più critici – sostiene Giuseppina -. Servirebbero inoltre parapetti e protezioni lungo i tratti più esposti. Noi siamo abituati a percorre la Sp 63, ma per chi non la conosce alcuni passaggi spaventano. Speriamo che qualcuno ci ascolti e intervenga". D.D.S.