Ponte San Michele Consolidamento fatto

A quasi tre anni dallo stop. Il via libera è stato dato . anche ai ciclisti sull’alzaia. I costi ammontano a 20 milioni

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L‘intervento di consolidamento e di restauro del ponte San Michele sull‘Adda è ufficialmente finito. A quasi tre anni di distanza dalla serrata dello storico viadotto in ferro - costruito tra il 1887 e il 1889 e candidato a diventare una delle meraviglie del mondo - scattata il 14 febbraio 2014 perché rischiava di crollare e dopo 20 mesi dalla sua riapertura totale, i lavori sono formalmente terminati.

Lo annuncia il sindaco di Paderno d‘Adda Gianpaolo Torchio: "Con piacere comunico – conferma che venerdì scorso, il 27 maggio, abbiano ricevuto dai dirigenti di Rfi la certificazione di regolare esecuzione dei lavori sul ponte San Michele". Contestualmente è stata ripristinata e messa in sicurezza la sponda franata sull‘alzaia nel maggio scorso. "Ho quindi emesso una ordinanza con la quale è stato possibile revocare la precedente del 19 marzo 2019 con cui era stata chiuso il tratto di alzaia sulla verticale del ponte San Michele per permettere l‘esecuzione dei lavori di ristrutturazione in sicurezza – aggiunge il primo cittadino -. Finalmente viene quindi ripristinata, con qualche giorno di anticipo rispetto al previsto, la continuità del percorso ciclopedonale lungo il fiume e il pieno accesso alla bellezza del nostro tratto di Adda". In seguito all‘inizio dei lavori di rinforzo del viadotto, il passaggio sottostante era stato infatti chiuso, costringendo escursionisti e ciclisti ad allungare il giro per raggiungere la chiesetta cinquecentesca di Santa Maria dell‘Addolorata, la Diga Vecchia realizzata tra il 1895 e il 1898 e un tratto del Naviglio leonardesco. La riapertura dell‘alzaia sotto il San Michele probabilmente costituirà tuttavia solo una parentesi, poiché il passaggio verosimilmente verrà nuovamente chiuso in concomitanza con la costruzione dei due futuri nuovi ponti viario e ferroviario che manderanno definitivamente il San Michele. Nonostante gli oltre 20 milioni di euro spesi per ristrutturarlo – tanti quanti è costato all‘epoca realizzarlo – e il lungo periodo di lavori, il ponte di Paderno ha infatti gli anni contanti, perché non può reggere ancora a lungo e deve quindi essere sostituito integralmente.

Daniele De Salvo