Per la “Piccola sartoria sociale” c’è il taglio del nastro

Garbagnate, una start-up per riutilizzare vecchi tessuti e vestiti che dà lavoro a persone svantaggiate

Una start-up per riutilizzare vecchi e logori tessuti e vestiti che altrimenti finirebbero al macero e per fornire un’opportunità di lavoro a persone svantaggiate grazie al vintage. È la "Piccola sartoria sociale", dove non si cuciono solo abiti, ma anche relazioni umane. È stata realizzata nei locali della piattaforma ecologia di Garbagnate Monastero, o isola del riuso come le discariche vengono chiamate oggi. L’inaugurazione ufficiale con il taglio del nastro tricolore è in programma sabato. La "Piccola sartoria speciale" è una vera e propria start-up sperimentale per recuperare i potenziali rifiuti tessili, riutilizzarli e trasformarli in beni con nuovo valore d’uso. È stata realizzata con un contributo di 300mila euro che i vertici di Silea - che è la municipalizzata della raccolta e smaltimento dei rifiuti in provincia di Lecco – hanno messo a disposizione per conto dei sindaci dei paesi soci agli operatori della coop Paso Lavoro, che già gestiscono l’isola del riuso di via Italia. La struttura è stata così ulteriormente ampliata ed attrezzata per ospitare le nuove attività di cucito. "Sosteniamo con convinzione questo nuovo progetto insieme agli amministratori locali di Barzago, Bulciago, Garbagnate Monastero e Molteno – spiega Domenico Salvadore, presidente del Cda di Silea -. Siamo convinti che la sostenibilità ambientale non possa prescindere dalla sostenibilità sociale. La sartoria sociale è un progetto di valorizzazione dei rifiuti ma ancor di più di valorizzazione umana nel quale si intrecciano artigianato e ambiente". D.D.S.