"Corro forte, ma solo fuori città": non si pente il motociclista folle

Nel video che ha fatto un boom di accessi in rete lo si vede sfrecciare sulla Sp72 a 190 chilometri l’ora

La polizia

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Lecco - A quasi 190 all’ora in moto su una provinciale dove il limite massimo è di 50 chilometri orari, in alcuni tratti di 30 o solo 20. "Ma i punti dove vado forte sono fuori città", si giustifica il giovane motociclista di cui preferiamo non riportare le generalità, che domenica si è divertito a sfrecciare avanti e indietro sulla Sp 72 tra Lierna, Varenna e Fiumelatte. Una corsa a tutto gas in sella alla sua nuovissima Aprila Rs 660, postando poi il video in rete, per far ascoltare la sinfonia del "pure sound" - come lo definisce lui - del propulsore bicilindrico da 100 cavalli del suo bolide. "In centro abitato rispetto i limiti", prosegue e assicura il centauro, che a caccia di adrenalina ci ama andarci anche in bici, in montagna e saltando ostacoli di corsa in città perché è anche un appassionato di parkour. In realtà anche nei paesi ha spalancato il gas a manetta.

«Comunque non sono scuse", aggiunge, consapevole di aver infranto oltre a tutti i limiti di velocità pure un’altra mezza dozzina di articoli del codice della strada tra sorpassi azzardati, superamento della linea continua, invasione della corsia opposta, guida pericolosa e sbandate, come testimoniato dal filmato che lui stesso ha diffuso sui social e che ieri ha rimosso, insieme a diversi altri dello stesso tenore. Se lo abbia cancellato perché si sia reso conto di quello che rischia, piuttosto che per evitare di essere individuato e inchiodato alle proprie responsabilità da parte degli agenti della Polizia stradale lecchese cancellando le prove del "misfatto" non si sa. Di certo i poliziotti lo stanno già identificando e potrebbero presto convocarlo a rapporto: rischia di dover saldare un conto salatissimo in multe e il ritiro della patente, però almeno non si è fatto male nessuno, né lui, nonostante in un precedente video abbia ammesso di non essere ancora molto esperto con le pieghe in moto e proprio per questo non avrebbe "tirato ancora di più", né tutti gli altri che ha incrociato sulla provinciale. Il tratto di Sp72 che il motociclista ha scambiato per un circuito da motogp è infatti molto pericoloso e ad alcuni "colleghi" sebbene molto più prudenti non è andata altrettanto bene perché proprio su quelle curve e su quei rettilinei che si snodano in riva al lago di Como hanno pagato purtroppo con la vita la velocità eccessiva.