Mandello del Lario, 15enne investito dal treno: è morto dopo due giorni di agonia

Il giovane aveva attraversato i binari con le cuffiette alle orecchie

Il punto dove il ragazzino ucraino è stato travolto

Il punto dove il ragazzino ucraino è stato travolto

Mandello del Lario (Lecco), 18 dicembre 2017 - Non ce l'ha fatta Yuri Verzhbyts’kyy, il quindicenne di Mandello del Lario che venerdì pomeriggio è stato travolto da un treno in arrivo in stazione. Il ragazzino è stato dichiarato clinicamente morto ieri sera intorno alle 20 dai sanitari del Collegio medico incaricati di accertarne la morte cerebrale, al termine di un periodo di osservazione durante il quale non è stato riscontrato alcun cenno di vita. Dal momento dell’incidente ferroviario l’adolescente non si è mai più ripreso, nonostante sia stato anche sottoposto a un delicato intervento chirurgico d’urgenza. Era ricoverato in un letto del reparto di Neurorianimazione dell’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco. Lo studente, originario dell’Ucraina e trasferitosi sul lago da alcuni mesi, abitava nella frazione di Rongio, insieme alla madre, al compagno della madre e a una sorellina più piccola. Frequentava il centro di formazione professionale Enaip di Lecco.

Stava tornando proprio da scuola ed era appena sceso dal treno venerdì: invece di utilizzare il sottopassaggio, per raggiungere l’altro lato della massicciata e incamminarsi verso casa ha attraversato direttamente i binari, proprio mentre sopraggiungeva un convoglio regionale. Nonostante il macchinista stesse già frenando per fermarsi e abbia azionato il sistema di arresto rapido, l’impatto è stato inevitabile, sotto gli occhi di decine di pendolari. Yuri probabilmente non si è neppure accorto del fatto che stava sopraggiungendo il treno: aveva le cuffiette dello smartphone infilate nelle orecchie e stava ascoltando musica a tutto volume. "Mi spiace, siamo tutti costernati e vicini ai suoi genitori e familiari – commenta il sindaco Riccardo Fasoli –. Abbiamo sperato e pregato che potesse riprendersi, invece così non è stato. Mi auguro che d’ora in poi gli studenti, ma anche i più grandi prestino maggiore attenzione in stazione, affinché non si ripetano più tragedie simili". In molti infatti, per guadagnare qualche secondo e risparmiarsi la fatica di qualche metro in più e della rampa di scale del sottopasso, quotidianamente preferiscono attraversare direttamente i binari, come denunciato più volte dai macchinisti dei treni in transito sulla linea Tirano-Sondrio-Lecco-Milano.