FEDERICO MAGNI
Cronaca

L’antica via riportata alla luce: "Da lì passa la nostra storia"

Lecco, centinaia di volontari e tre anni di lavori: riscoperta la “strada della mandria“ per la Valsassina

L’antica via riportata alla luce: "Da lì passa la nostra storia"

Lecco, centinaia di volontari e tre anni di lavori: riscoperta la “strada della mandria“ per la Valsassina

Una strada, un’antica mulattiera scomparsa e ora ritornata alla luce, che metro dopo metro racconta la storia di Lecco e del suo territorio. È solo grazie all’impegno di più di duecento volontari e migliaia di viaggi di carriole in tre anni che la riscoperta dell’antica mulattiera Cereda- Montalbano, la vera “strada mandria” per la Valsassina, è diventata una realtà. Solo nell’ultimo fine settimana erano in settanta i volontari impegnati nell’iniziativa della “Commissione sentieri“ del Cai che sta restituendo alla città di Lecco e non solo un bene dal valore storico immenso.

"Lecco era una città di industrie, ma allo stesso tempo era il luogo di passaggio per migliaia di mandrie che d’inverno stavano nella Pianura Padana, e che in primavera risalivano verso la Valsassina per la transumanza – racconta Paolo Colombo, del Gruppo sentieri del Cai, motore dell’iniziativa, che si occupa della manutenzione di 250 chilometri di sentieri, solo nel Comune di Lecco – . Questo succedeva fino agli anni ’50. Le mandrie facevano l’ultima tappa in una cascina del rione San Giovanni. Cambiavano i carri e risalivano la mulattiera per andare in Valsassina: in autunno il percorso inverso. Quando più tardi sono state realizzate le altre strade, un po’ alla volta la vecchia mulattiera è stata cancellata. Era scomparsa e quasi dimenticata. Per una parte correva in trincea così gli animali non potevano scappare. Ma era praticamente sepolta sotto un metro di terra. Quando tre anni fa abbiamo deciso di ripulirla, dopo i primi giorni ci siamo fatti prendere dallo sconforto. Era un lavoro immane". Alla cordata del Cai, poi via via si sono uniti tanti volontari che hanno intuito quanto fosse importante la storia di quell’antica via. L’Associazione Muratori di Ca Martì di Carenno, gli studenti del Liceo Classico Manzoni di Lecco, quelli del Politecnico (addirittura alcuni iraniani) e gli Alpini. Così sono diventate centinaia le persone che si sono messe a scavare, a ripulire, a rimettere in piedi i muri a secco. E così, giorno dopo giorno, la mulattiera è tornata alla luce.

"Il lavoro non è ancora concluso, per questo organizzeremo probabilmente un’altra giornata nella prossima primavera. L’invito è quello di percorrerla lentamente, osservando la saggezza di chi secoli fa ha posato migliaia di ciottoli, spaccato massi per farne gradini e raccolto tonnellate di sassi per costruire muri. Qui come altrove, se trovate un sasso che intralcia il percorso riponetelo sui muri laterali, nel tempo lo rimetteremo al suo posto, spostare un ramo caduto, spezzare un rovo che cresce verso il tracciato, vi farà diventare custodi e non solo passanti, questo è il sogno e l’obiettivo ultimo di tutta questa grande operazione", è il suggerimento del Cai.