Il caso Esino Lario: "L'insegnante di Religione era l’incubo degli alunni"

Lecco, colpo di scena durante il processo per violenza privata. Il giudice Manzi ha rinviato gli atti alla Procura affinché si indaghi per l’ipotesi di maltrattamenti

Il giudice monocratico del Tribunale di Lecco Enrico Manzi

Il giudice monocratico del Tribunale di Lecco Enrico Manzi

Esino Lario (Lecco), 9 giugno 2021 -  La posizione dell’ex insegnante di Religione delle elementari di Esino Lario e Dervio si aggrava. Ieri il giudice monocratico, Enrico Manzi, ha rinviato in Procura gli atti del processo a carico di Francesco Cannavacciuolo, 30 anni, originario di Caserta, che nel 2017 avrebbe commesso reati su bambini che frequentavano la prima elementare nei due paesi. È finito a processo con l’accusa di violenza privata nei confronti degli alunni. Ora, con la decisione del giudice Manzi, l’ipotesi di reato è maltrattamenti. Nell’udienza di ieri sono stati sentiti alcuni genitori che hanno raccontato quanto accaduto nell’anno scolastico 2016/2017.

"Ad un certo punto - ha spiegato una mamma all’incalzare delle domande del pm Mattia Mascaro - mio figlio non voleva parlare dell’insegnante di Religione e un giorno si è messo a piangere per quanto accadeva in classe". Un altro genitore ha spiegato di aver esonerato il figlio dal frequentare l’ora di Religione, altri invece hanno preso carta e penna e segnalato i casi al dirigente scolastico e ai carabinieri, che hanno iniziato le indagini. Secondo quanto ricostruito l’insegnante, che venne allontanato dalla scuola, avrebbe prima accarezzato i bambini, quindi tirato loro capelli e orecchie, infine li avrebbe costretti a raccogliere gli astucci e i diari da lui gettati per terra. Altri episodi che figurano nel lungo elenco: durante le ore di lezione l’insegnante di Religione avrebbe chiesto ad una alunna di dare uno schiaffo alla sua compagna di banco, colpevole di aver avuto un comportamento irrispettoso, bloccando alla bimba presa di mira le braccia così da impedirle di coprirsi il volto con le mani, inoltre avrebbe stretto le sue mani sulle spalle di alcuni alunni provocando loro dolore e, da ultimo, avrebbe intimorito gli alunni minacciandoli di note e voti bassi.

"Quel docente – ha aggiunto un’altra mamma – era un incubo per mio figlio che si è visto più volte insultare come somaro, caprone e asino". C’è anche un presunto episodio di accarezzamenti – ricostruito ieri da un altro teste – nei confronti di un paio di bambini. Tutti gli episodi dovranno essere provati, ma il colpo di scena è arrivato ieri, quando il giudice Manzi ha sospeso l’udienza e rinviato gli atti alla Procura chiedendo di indagare per il reato di maltrattamenti. Al termine delle indagini sarà fissata l’udienza preliminare per discutere sul rinvio a giudizio dell’ex insegnante di Religione.