
Una palude di 5 ettari. L’ha comperata il Parco Adda Nord, a Monte Marenzo, per poco meno di 115mila euro:...
Una palude di 5 ettari. L’ha comperata il Parco Adda Nord, a Monte Marenzo, per poco meno di 115mila euro: nemmeno 2 euro e mezzo al metro quadrato. A cederla sono stati i soci di una società di Valgreghentino, ormai ex proprietari di un’area di cui non avrebbero saputo che farsene. Nonostante sia una palude, è "una delle aree di più elevato valore naturalistico, all’interno di una zona speciale di conservazione – spiegano dal Parco –. È una area umida ricca di specie di prioritario interesse comunitario, sia dal punto di vista botanico, come ad esempio la rara orchidea di palude Liparis loeselii, che faunistico, connumerose specie di uccelli palustri. Purtroppo, eccezion fatta per le zone dell’antico paleoalveo dell’Adda, è in parte una palude fossile, perché il canneto è oggi impostato su terreni asciutti, posti anche oltre un metro sopra il livello medio del fiume".
Dopo averla comperata, occorrerà spendere parecchi soldi anche per mantenerla. I ricercatori stanno già predisponendo la progettazione di un intervento di miglioramento dell’idrografia per evitare che la palude diventi un bosco. L’operazione di compravendita sta facendo storcere il naso a diversi sindaci della Comunità del Parco. Il sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi parla infatti di uno "strano acquisto" e che a sua memoria non è mai successo mai prima qualcosa di simile. Manca infatti una perizia per una stima quanto meno indicativa dell’area, che è stata venduta in seguito a una trattativa privata. Pure le modalità di individuazione del lotto da rilevare sono inedite. Anche per questo i sindaci di Calolzio appunto, Galbiate, Monte Marenzo, Solza e i rappresentanti della Provincia di Lecco hanno preferito non votare l’acquisto della palude.
D.D.S.