Il Centro sportivo riapre i battenti Nuotatori e ginnasti sono pronti

Merate, ci vorrà circa un mese per la ripresa dell’attività dopo lo stop avvenuto lo scorso gennaio

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di Daniele De Salvo

I 1.200 iscritti ai corsi di nuoto possono cominciare a indossare cuffia e costume, mentre i 2.500 sportivi appassionati di ginnastica possono iniziare a calzare le scarpe da tennis. Soprattutto impiegati, istruttori e personal trainer possono sperare di tornare presto al lavoro. Il centro sportivo comunale di Merate riapre i battenti. I nuovi gestori sono i mantovani del colosso “Piscine Castiglione-Myrtha Pools“ tramite altre due loro società, la “Acqua 20“ che controllano al 100% e la “Acqua 13“ controllata al 99%. "Riaprirà il prima possibile", assicurano dal municipio di Palazzo Tettamanti. Si stima che equivalga ad un mese "il prima possibile" per strappare i sigilli all’impianto di via Giacomo Matteotti, chiuso da inizio gennaio, dopo la sentenza di fallimento della Gestisport la società cooperativa sportiva dilettantistica che fino a inizio anno gestiva 9 impianti sportivi in mezza Lombardia, emessa l’antivigilia di Natale dai giudici della Sezione fallimentare del Tribunale di Milano per un buco di bilancio di almeno 15 milioni. Si tratta del tempo tecnico stimato necessario per firmare i contratti, effettuare le volture delle utenze e rimettere tutto in ordine dopo ormai due mesi di serrata a oltranza. Il passaggio di consegne dagli ex gestori falliti ai nuovi, preannunciato l’altra sera in Commissione Sport dall’assessore al Bilancio con delega allo Sport Alfredo Casaletto, è stato già deliberato dal sindaco Massimo Panzeri e lo hanno approvato pure i vertici dell’Ati che si cono occupati nel 2017 dell’ampliamento e della ristrutturazione del centro sportivo meratese. I nuovi arrivati hanno già riaperto l’impianto di Jerago, di nuovo in funzione dal 14 febbraio. Condizioni, clausole contrattuali e canone economico non sono stati cambiati, i “salvatori“ della “Piscine Mantovani“ hanno accettato quanto previsto per i predecessori della “Gestisport“: un canone di 200mila euro annui, la fidejussione assicurativa, la manutenzione ordinaria e straordinaria e la gestione dei servizi. Garanzie sul reclutamento della settantina di collaboratori sportivi che hanno perso il posto al momento non ce ne sono, ma dall’amministrazione stanno spingendo affinché ciò avvenga. Nessuna certezza nemmeno su eventuali compensazioni o risarcimenti per i "vecchi" abbonati.