Garlate, fototrappole sul San Genesio: ''catturare'' gli animali per proteggerli / VIDEO

L'idea del consigliere comunale e naturalista per passione Daniele Cortenova

Una coppia di tassi immortalati con la fototrappola

Una coppia di tassi immortalati con la fototrappola

Garlate (Lecco), 19 febbraio 2020 – C'è chi va a caccia di animali armato di fucili e doppiette e chi invece di macchina fotografica e telecamera. Come il consigliere comunale di Garlate Daniele Cortenova di 42 anni, naturalista per passione, che con le sue “trappole” sta “catturando” molti animali che popolano i boschi del San Genesio. Non usa lacci né tagliole, semmai fototrappole, cioè di foto e videocamere che vengono azionate automaticamente da sensori di movimento per scattare immagini e riprendere video solo quando nei paraggi si registrano attività, come il passaggio di qualche bestiola, in modo da non doversi appostare magari inutilmente per ore ed ore o notti intere e soprattutto per non spaventarle.

“L'ambiente naturale che ci circonda mi ha sempre affascinato fin da bambino – racconta -. Mi sono però dedicato alla fotografia da qualche mese appena, mentre l'idea delle fototrappole è scaturita quasi per caso durante una riunione in Consiglio comunale in cui ho proposto di utilizzarle per contrastare gli incivili che abbandono i rifiuti. Oltre che per catturare chi getta la spazzatura ovunque ho nel contempo realizzato che sarebbero state utili pure per conoscere meglio gli animali delle nostre zone”. Detto e fatto. I suoi video di una coppia di tassi di cui ha individuato il nascondiglio che non rivela per non facilitare eventuali bracconieri, con il maschio monogamo che difende la compagna da altri corteggiatori, di alcune faine e di una splendida volpe rossa in perfetta salute stanno spopolando in rete sulla sua pagina social WildLife, sia tra gli ambientalisti e gli attivisti dell'associazione del Monte di Brianza, sia tra semplici curiosi che altrimenti non avrebbero modo di osservare gli esemplari di queste specie nel loro habitat allo stato brado perché nottambuli e schivi.

“Per posizionare le fototrappole nei punti giusti occorre conoscere il territorio, i sentieri realizzati e battuti dagli animali, cogliere i segnali della loro presenza e soprattutto evitare assolutamente di disturbarli”, spiega Daniele, mettendosi a disposizione di altri interessati con cui è disponibile a condividere i trucchi del mestiere. “Dobbiamo recuperare la memoria e la sapienza storica della natura che i nostri nonni avevano e che noi invece abbiamo perso – sostiene il 42enne -. Ormai la maggior parte di noi non conosce neppure i nomi delle specie più comuni... Siamo ancora circondati da stupendi animali che vivono appena fuori dalle nostre case ma di cui non sappiamo praticamente nulla, per preservare questa ricchezza ambientale occorre tuttavia imparare a conoscerla ed apprezzarla”.