Da “grand hotel disperazione” a Polo culturale per il rilancio

Lecco, al via i lavori di recupero dell’ex Piccola velocità. Presentati i progetti del Comune

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di Daniele De Salvo

Due milioni di euro e due anni di lavori per il recupero dell’ex Piccola velocità di Lecco, destinata a diventare da ex scalo ferroviario dismesso e “grand hotel disperazione” per senzatetto e sbandati a polo culturale. In attesa di mettere a punto i dettagli del piano di recupero del comparto, la geometra Katiuscia Vassena e l’architetto Davide Cereda, di Palazzo Bovara, hanno redatto il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento. L’area ex Piccola velocità sarà sviluppata come centro di attrezzature principalmente pubbliche, organizzato intorno ad un’ossatura infrastrutturale viaria e pedonale, in grado di qualificarsi come strategica", si legge nella loro relazione. Il comparto da riqualificare si estende su una superficie di 25mila metri quadrati. Il vecchio scalo risale ai primi del Novecento e nella prima metà dello scorso secolo era il 26° più importante, a livello nazionale, per quanto riguarda le merci movimentate, ma dagli anni ‘90 in poi è stato dismesso. Per la sua rilevanza storica e la sua peculiarità architettonica è un immobile sottoposto a vincolo di carattere monumentale e paesaggistico.

"Dovrà essere conservato e valorizzato con l’ubicazione di nuove attività di interesse pubblico: spazi espositivi e museali, sale per le associazioni o piccole rappresentazioni, consultazioni di raccolte di materiale storico - proseguono i due professionisti -. Non dovranno essere insediati usi che possano arrecare pregiudizio alla conservazione del carattere storico e artistico del bene. La destinazione dovrà garantire la conservazione dei caratteri architettonici, costruttivi decorativi del fabbricato". L’ipotesi è di procedere con due lotti funzionali, in base alle porzioni in cui è suddivisa l’ex Piccola velocità. Tra allestimento del cantiere, demolizioni, adeguamenti sismici, impianti, ristrutturazioni e finiture si stima l’intervento durerà 24 mesi e costerà 1 milione 400mila euro più altri 600mila tra Iva, imposte e spese varie e possibili imprevisti.