Con l’apertura del ponte sono tornati anche i ladri

Il sindaco di Paderno: "Nessun allarmismo, erano diminuiti per le chiusure". Nel 2021 sono stati messi a segno 24 furti, più del doppio rispetto al 2020

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di Daniele De Salvo

Passati i lockdown per far fronte alla pandemia da Covid-19 e riaperto completamente il ponte San Michele a Paderno d’Adda sono tornati i ladri. Nel 2021 sono stati messi a segno 24 furti, più del doppio dei 10 del 2020 dell’emergenza sanitaria. L’impennata sembra dipendere proprio dall’allentamento delle restrizioni anti-coronavirus. Il bilancio delle razzie in abitazione è infatti in linea con le 22 del 2019 e la metà delle 47 del 2018. "Nessun allarmismo – tranquillizza il sindaco Gianpaolo Torchio -. L’incremento dipende fondamentalmente dalla fortissima diminuzione dei furti registrata nel 2020 e deve essere rapportato con il dato storico". Pure la piena percorribilità del ponte di Paderno dopo la serrata di quasi 24 mesi probabilmente ha favorito il ritorno dei topi di appartamento che hanno una strada di accesso e soprattutto un via di fuga verso la Bergamasca in più.

A dare i numeri delle sgradite visite è il prefetto di Lecco Castrese De Rosa, ospite ieri in paese per tracciare il punto della situazione della sicurezza della zona di confine più a sud est della provincia con i vertici provinciali delle forze dell’ordine e i primi cittadini di Paderno, Daniele Villa di Robbiate, Fabio Vergani di Imbersago e la vice di Verderio Natalia Burbello. Il summit è stato convocato dopo la rapina con annesso sequestro in casa di una 75enne a Paderno un paio di settimane fa. Complessivamente nei quattro comuni i reati denunciati sono crollati del 10%, mentre quelli scoperti sono aumentati del 18,5%, con l’individuazione degi autori del 4% dei furti totali e delle rapine. A Verderio i furti sono diminuiti del 6,25%, a Robbiate del 31,5 e a Imbersago sono dimezzati.

"Nonostante le statistiche siano confortanti teniamo alta la guardia", assicura il prefetto, che ha ordinato servizi ad alta visibilità con i lampeggianti delle gazzelle dei carabinieri accesi e posti di controllo per scoraggiare i malintenzionati. In campo di rinforzo ci sono pure i poliziotti Reparto Prevenzione Crimine di Milano. A capo delle grandi manovre c’è il questore Alfredo D’Agostino. Verranno inoltre potenziati i sistemi di videosorveglianza municipali, specialmente nelle zone ritenute più a rischio e sono pronti per essere arruolati i volontari dei gruppi di controllo di vicinato. Sotto stretta osservazione pure i membri della mala organizzata: "Dobbiamo mantenere alta l’attenzione contro le infiltrazioni e supportare i Comuni nell’attività di massima allerta con focus mirati sui principali indicatori".