Castelnuovo operaio in prima linea Anche la città ha i suoi caduti

Pierantonio era il fratello dell’attore Nino. Venne ucciso dal killer. Antonio Musolino

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Accanto ai nomi di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo, degli gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro e delle oltre mille vittime innocenti della mafia, è stato scritto anche il nome di Pierantonio Castelnuovo, operaio impegnato nell’attività sindacale e attivista del Pci. È stato ucciso il 6 settembre 1976 al Circolo Il Farfallino nel rione Castello a Lecco durante la Festa dell’Unità. Aveva 42 anni. Aveva una moglie di 40 anni e tre figli di 15, 11 e 10 anni. Era il fratello del noto attore Nino. Inizialmente si pensava a un omicidio di matrice neofascista, ma tra i killer c’era Antonio Musolino, uno dei cognati del mammasantissima della ‘ndrangheta lecchese Franco Coco Trovato. È stato un collaboratore di giustizia a rivelare che si trattava di un delitto di mafia per per dimostrare la violenza e la ferocia dei Trovato. A ottenere che il suo nome venga letto ogni 21 marzo in occasione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie è stato nel 2020 Alberto Bonacina, coordinatore provinciale lecchese di Libera, che l’altra sera ha partecipato all’incontro a Barzio sul trentesimo della strage di Capaci per proporre, insieme alla cantautrice Sara Velardo, alcuni passaggi dello spettacolo "Per questo mi chiamo Giovanni". D.D.S.