Ambiente e diritti gay L’assemblea che divide

Gli studenti del liceo Scientifico e musicale Grassi non si sono presentati in aula dopo che la preside Carmela Merone ha vietato l’assise autogestita

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di Daniele De Salvo

I liceali in sciopero per protestare contro “l’espulsione da scuola” dell’onorevole Lgbtqia+ Alessandro Zan e dell’ambientalista Greta Thunberg. Ieri mattina gli studenti del liceo scientifico e musicale Giovanni Battista Grassi di Lecco non si sono presentati in aula, perché la preside Carmela Merone ha vietato un’assemblea autogestita.

Secondo loro l’avrebbe proibita perché tra i relatori invitati in aula c’erano anche i volontari dell’associazione lesbo, gay, bisex, transgender, queer Renzo e Lucio per affrontare le tematiche dell’identità, dell’orientamento e della fluidità di genere sessuale e gli attivisti del movimento Friday for future per discutere di ecologia globale. La dirigente scolastica assicura tuttavia di essere stata costretta a non a cancellare ma a rimandare l’assemblea studentesca perché i rappresentanti delle ragazze e dei ragazzi in Consiglio d’istituto non avrebbero rispettato né le tempistiche, né le procedure previste dal regolamento. La colpa dell’assemblea negata, tra l’altro all’ultimo momento, per i liceali sarebbe tutta di un loro professore particolarmente "bacchettone" e conservatore. "Il prof si è opposto per motivi ideologici perché sono argomenti che non condivide – denunciano i delegati degli studenti -. Voleva delle controparti, ma come ci possono essere controparti ai diritti umani e all’ecologia? Ha convinto lui la preside ad annullare l’assemblea". La dirigente scolastica tuttavia non ci sta affatto a passare per chi vieta ai "suoi" ragazzi di discutere questioni tanto importanti, che condivide personalmente.

"Ci sono delle regole – replica -. Queste ragazze e questi ragazzi sono i nostri cittadini del futuro. Devono imparare a rispettarle". Intanto i liceali non avrebbero rispettato il termine di 10 giorni di preavviso per proporre l’assemblea. Inoltre non avrebbero indicato il nominativo degli ospiti né avrebbero presentato i loro curricula. "Occorre sapere chi entra nella nostra scuola, perché; a quale titolo – spiega la prof Carmela Merone -. È questione di sicurezza". Lo ha detto chiaramente direttamente ai ragazzi e alle ragazze rimaste fuori dai cancelli dell’istituto superiore.

"Ho anche comunicato loro che appena mi forniranno quanto richiesto potranno tranquillamente organizzare la loro assemblea, senza alcun bisogno di invitare altri relatori che garantiscano alcun contraddittorio – garantisce la preside -. Basta che il nostro regolamento venga rispettato".