Caso Regeni, omicidio ancora senza risposte

La madre lo ha ricordato oggi con un post a cinque anni dal ritrovamento del cadavere

Giulio Regeni, una manifestazione a Roma

Giulio Regeni, una manifestazione a Roma

Milano, 3 febbraio 2021 - Cinque anni fa esatti Giulio Regeni venne ritrovato cadavere lungo l'autostrada che collega Il Cairo ad Alessandria. La madre Paola Defendi, lo ha voluto ricordare con un semplice post su Facebook: "3.02.2016... 3.02.2021" insieme a un altro post del collettivo "Giulio Siamo Noì" risalente a due anni fa. «Da quel 3 febbraio 2016 siamo tutti un pò cambiati, Giulio. In questi tre anni abbiamo imparato a conoscere un ragazzo che incarnava la parte più bella di questo Paese, in cui tanti ci riconosciamo. Da quel giorno viviamo tutti in modo più consapevole e critico". Il dottorando italiano dell'Università di Cambridge venne rapito il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir. Gli studenti del liceo Marconi di Pesaro lo hanno ricordato con flash mob questa mattina in piazza del Popolo dove studente per ogni classe ha portato in piazza un banco e una sedia. 

Da parte sua il vice-presidente del Csm fa era ritornato sulla vicenda nel giorno dell'inaugurazione dell'anno giudiziario davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Il mio pensiero non puo' non andare alla domanda di giustizia per il barbaro omicidio di Giulio Regeni - aveva spiegato Davide Ermini - e allo sforzo incessante e all'impegno dimostrati dai magistrati della procura di Roma per giungere alla verità e individuare i responsabili in una situazione delicata e di grande complessita'".  "L'indagine e' stata chiusa nonostante gli ostacoli e una collaborazione, per usare un eufemismo, perlomeno intermittente da parte delle autorità egiziane. Ora un giudice vagliera' gli elementi raccolti, secondo le regole e le garanzie del nostro Stato di diritto. Ma qui dico che il lavoro svolto dalla procura con determinazione esemplare fa onore al nostro Paese e rende giustizia alla memoria di Giulio", conclude.

Sulle già pessime relazioni diplomatiche con l'Egitto la decisione dei giudici del Cairo su Patrick Zaki, costretto a rimanere nella cella di Tora per altri 45 giorni. Lo studente egiziano dell'università di Bologna prosciolto è accusato di propaganda sovversiva basata solo su dieci post Facebook e forse nemmeno attribuibili a lui. Per questo la Farnesina in una nota parla di "disappunto" per l'esito dell'udienza mentre tutta la rete pro-Patrick si mobilita pronta ad una mobilitazione oltranza, anche a livello europeo per un pronto rilascio dello studente.