Due eccezionali scoperte a pochi giorni e chilometri di distanza a gettare un ponte tra noi e i nostri antenati lungo la linea del tempo. La vicina Valtellina, infatti, restituisce segni di vita di ere lontanissime che il rigore dei numeri fatica a cristallizzare nella nostra limitata e relativa memoria. Tremila o duecento milioni di anni fa che differenza fanno all’uomo di oggi che non sia uno studioso o un ricercatore? Il discorso cambia se possiamo chiudere il libro di testo e toccare con mano o vedere da vicino un reperto o una traccia di epoche così remote. In questo caso entra in gioco l’emotività che resiste più a lungo di una lezione in classe e ci insegna meglio che siamo tutti punti di un’infinita retta chiamata Storia.
Editoriale e CommentoLa Preistoria siamo noi