Milano – Il Consiglio d’amministrazione di FNM Spa ha indicato Andrea Severini come nuovo amministratore delegato di Trenord, carica attualmente ricoperta da Marco Piuri. Non si tratta ancora di una nomina fatta e finita: per l’investitura ufficiale occorrerà attendere la prima seduta utile dell’assemblea dei soci, che con ogni probabiità si terrà settimana prossima. Trenord, infatti, è azienda a governance duale: FNM, controllata da Regione Lombardia, e Trenitalia, controllata dal Gruppo Ferrovie dello Stato, ne detengono ciascuna il 50% delle quote. Occorre, quindi, che su Severini ci sia il via libera anche di Trenitalia, un fatto che, salvo sorprese, sembrerebbe scontato.
Severini è responsabile del Gruppo Psc, che si occupa di impianti per le costruzioni e le infrastrutture, ed è stato anche nel management di Italtel. Non ha esperienze dirette nel comparto ferroviario, ma il suo è uno dei tre profili che sono arrivati fino in fondo alla selezione condotta da una società di cacciatori di teste insieme a quelli di Emanuele De Santis, attualmente in Rete Ferroviaria Italiana (RFI), e Giorgio Botti, amministratore delegato delle Ferrovie del Sud-Est. Da più parti si sussurra che a preferire Severini sia stato, in particolare, Ignazio La Russa, uomo forte di Fratelli d’Italia oltre che presidente del Senato. Quanto a Piuri, una volta sostituito alla guida di Trenord, manterrà comunque la carica di direttore generale di FNM. Non un incarico facile, quello al quale sembra ormai destinato Severini. Se storicamente le performance di Trenord hanno fatto discutere, da qui ai prossimi sei mesi la situazione si farà ancora più critica per i lavori previsti sulla rete ferroviaria lombarda. Anche da qui il piano di ripensamento e ridimensionamento del servizio presentato ieri a Palazzo Lombardia e discusso già da giorni.
Un tema fondamentale è il decongestionamento non solo della stazione Centrale ma, in generale, del nodo di Milano: un tema annoso e cruciale se si ambisce a fluidificare il traffico sull’intera rete lombarda. Le soluzioni prospettate sono due: cambiare il capolinea di alcune corse e far circolare alcuni treni lontano dal Bivio Mirabello, quello collocato tra le stazioni di Greco e Garibaldi, lo snodo più trafficato della Lombardia. Accanto a questo elemento, ne emergono altri due: l’accorpamento di alcune corse nelle ore di punta, la soppressione di quelle sottoutilizzate nelle ore di morbida e la rinuncia ai potenziamenti previsti col cambio di orario del 15 dicembre. Il risultato del piano è, come detto, un ridimensionamento dell’offerta di Trenord e, su alcune tratte, un cambio delle abitudini di viaggio. Un risultato che non può far piacere ai pendolari, pronti a dare battaglia.
Le principali novità sono le seguenti. Entro giugno i treni della RegioExpress 4 Milano Centrale-Domodossola e quelli della RegioExpress 8, quindi i convogli diretti Colico-Lecco-Milano, non faranno più capolinea in Centrale ma in Porta Garibaldi i primi e alla stazione di Rogoredo i secondi. Più in generale, la principale stazione milanese sarà alleggerita di una buona parte delle corse per la Valtellina, che manterrebbe con la Centrale un collegamento all’ora. Avanti con la linea S8, la Lecco–Milano che, sempre entro la scadenza di giugno, nel suo viaggio verso Porta Garibaldi transiterà dal Bivio Mirabello in un solo senso di marcia mentre percorrerà la cintura esterna nell’altro: questo provocherà un aumento dei tempi di percorrenza. La “grande malata“ del trasporto ferroviario regionale è la linea Alessandria-Mortara-Milano: i convogli, entro giugno, finiranno la loro corso a Rogoredo anziché a Porta Genova. Severini, da questo punto di vista, si troverà un piano già fatto.