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Gli imprenditori faticano a trovare personale: colpa della 'concorrenza' del Reddito di cittadinanza (Rdc), in particolare per quanto riguarda i giovani che si affacciano al mercato del lavoro. Una situazione, denunciata da più parti negli ultimi giorni, che riguarderebbe in particolare il settore turistico, dove gran parte dell'offerta di lavoro è stagionale, dunque a tempo determinato per definizione. Ma è davvero così? Il sussidio sottrae effettivamente forza lavoro al mercato (e risorse economiche allo Stato)? Politicamente e ideologicamente il dibattito è aperto. Ogni dibattito serio non può tuttavia prescindere dai numeri; vediamoli dunque, i numeri. Rdc: i beneficiari Il Reddito di cittadinanza, attivo dal 2019, è destinato a nuclei familiari con Isee inferiore a 9.360 euro e reddito inferiore a 6.000 euro, elevato anch'esso a 9.360 euro se la famiglia vive in un'abitazione in affitto. Ovviamente, la domanda può essere presentata da un solo componente del nucleo familiare. L'importo erogato varia a seconda delle situazioni, in base a due criteri: la composizione del nucleo familiare e se il beneficiario vive in una casa in affitto o di proprietà (e in questo secondo caso è prevista un'ulteriore distinzione tra proprietà a tutti gli effetti oppure si sta pagando un mutuo). C'è poi un altro paletto che riguarda altri trattamenti assistenziali eventualmente percepiti, come ad esempio il sussidio di disoccupazione: chi ne beneficia, non può accedere al contributo massimo previsto dal Reddito di cittadinanza. Rdc: gli importi Ma quanto ammonta, in concreto, questo contributo? La cifra base è patri a 6.000 euro (50 euro al mese), da moltiplicare per il coefficiente della cosiddetta scala di equivalenza, redatta sulla base della composizione del nucleo familiare. Per un adulto e un minore è pari a 1,2, per due adulti a 1,4, per una famiglia composta da genitori e un figlio 1,5, due genitori e due figli 1,8 e così a ...
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