Edilizia, mancano 52mila operai. "Terra bruciata"

La denuncia: frutto di anni di sfruttamento e contratti “pirata“. Segnali di ripresa, per la prima volta calano gli inattivi: 176mila in meno

La proroga del Superbonus

La proroga del Superbonus

Milano - Mancano operai qualificati, capocantiere, manovali e artigiani. Per l’esattezza 52mila posti di lavoro scoperti in Lombardia, secondo la stima di Ance, l’associazione delle imprese edili, per alimentare la fame di manodopera di un settore che anche sull’onda dei bonus sta registrando un boom (+9% di ore lavorate nel 2021 rispetto al 2019 e +11,44% di massa salari). Affari d’oro senza migliorare le condizioni di lavoro, come emerge anche da una video-inchiesta realizzata dalla web tv della Uil lombardia (Sindacato.tv), online nei prossimi giorni. Imprese che spuntano da un giorno all’altro, lavoro nero o grigio, contratti “pirata“. "Da anni denunciamo il fatto che nei cantieri molte imprese applicano metodi poco ortodossi, come il licenziamento dei dipendenti obbligandoli ad aprire la partita Iva, utilizzo dei voucher, lavoro full time mascherato da part time – spiega Enrico Vizza, segretario generale della FenealUil Lombardia –. Sono stati questi metodi che hanno portato a una dispersione delle maestranze. Prima di tutto occorre pagare in maniera corretta chi lavora nell’edilizia e firmare i contratti di lavoro del settore".

Vizza nei giorni scorsi ha scritto anche una lettera ai consiglieri regionali lombardi chiedendo un impegno contro gli infortuni sul lavoro. Un appello raccolto da consiglieri come Gabriele Baruco e rilanciato anche dal presidente di Ance Lombardia, Tiziano Pavoni, con la richiesta alla Regione di "supportare il Sistema bilaterale, contribuendo a rafforzare ancora di più le sue attività per aumentare la prevenzione e la sicurezza nei cantieri". All’orizzonte la previsione di un’ulteriore crescita del settore: sul tavolo i fondi da 1,5 miliardi per le Olimpiadi invernali 2026 e la proroga del superbonus 110% che a livello nazionale ha già portato all’erogazione di 3,5 miliardi, facendo crescere del 55% il fatturato dell’edilizia lombarda. Segnali di dinamismo di un mercato del lavoro che si sta “scongelando“ e, per la prima volta dall’inizio della pandemia, vede calare in Lombardia gli inattivi, cioè le persone che hanno smesso di cercare un impiego e sono fuori dal circuito della disoccupazione. Sono 176mila in meno, secondo gli ultimi dati di Assolombarda relativi al secondo trimestre 2021. Una buona parte di loro ha trovato un lavoro, più o meno stabile. E così la Lombardia ha visto 64mila occupati in più rispetto al secondo trimestre 2020, in piena pandemia. Segnale di ripresa dell’economia.