Crisi Superdì e Iperdì, l’unica cosa sicura è la cassa

Conferma al ministero: durerà un anno a partire da settembre 2018

Protesta dei lavoratori della catena di supermercati

Protesta dei lavoratori della catena di supermercati

Barlassina (Monza Brianza), 6 novembre 2018 - L’unica cosa certa uscita dall’incontro di ieri mattina al ministero del Lavoro sulla crisi SuperDì è che la cassa integrazione retroattiva è finalmente nero su bianco. Gli 800 lavoratori della Gca General Market srl, usufruiranno del sostegno economico statale con effetto dal 29 settembre scorso e fino al 28 settembre 2019. C’è la firma al ministero, alla presenza del sottosegretario Davide Crippa, che ha chiesto ai rappresentanti dell’azienda di essere aggiornato su tutti i successivi passi per la cessione dei supermercati.

«Purtoppo su questo fronte non abbiamo avuto nessuna conferma e nessun documento firmato e certo», evidenzia Fabrizio Camponeschi, della Uil TucS Monza e Brianza, che sta seguendo la vertenza della catena di supermercati nata in Brianza e arrivata a contare oltre 40 punti vendita tra Lombardia, Piemonte e Liguria. «Non ci è stato presentato alcun contratto di vendita concluso, quindi siamo ancora agli annunci della scorsa settimana. Nemmeno per i primi 4 punti vendita dati ormai per conclusi esiste al momento un atto formale presentato al tavolo della discussione». Tra questi c’è il punto vendita di Barlassina, dove peraltro, proprio in questi ultimi giorni, sono in corso dei lavori, come hanno notato in molti, passando davanti al supermercato, chiuso da oltre un mese. Non è chiaro se questi lavori siano un primo passo verso la trasformazione del punto vendita per accogliere il nuovo marchio e poter ripartire con la nuova merce da esporre. Nessuna novità concreta nemmeno per i punti vendita attualmente «non in lista» nelle trattative avviate, come Cesano Maderno o Trezzano sul Naviglio.

Con la cassa integrazione, i dipendenti possono tirare un sospiro di sollievo per i prossimi mesi (anche se i primi assegni non arriveranno prima di 40-60 giorni) ma il desiderio di tutti è, ovviamente, quello di avere una certezza per il futuro, che potrebbe arrivare solo con il trasferimento in una nuova catena di supermercati che subentri al punto vendita ex SuperDì. Per 113 di loro questa prospettiva rimarrà un miraggio, secondo quanto annunciato nel precedente incontro al Mise dalla proprietà. Per loro, completato il percorso della cassa integrazione resta solo lo spettro del licenziamento. «Attendiamo una nuova chiamata nei prossimi giorni e qualche passo concreto sulle cessioni annunciate», aggiunge Camponeschi.