IL RISARCIMENTO DIRETTO FA ANCORA DISCUTERE

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UN RISARCIMENTO diretto con la riparazione dei danni effettuata presso officine convenzionate. Dall’introduzione del D.Lgsl. 20905, il settore della Rc Auto, ha subito un profondo cambiamento. Pensato per rendere più veloce e trasparente il meccanismo degli indennizzi dopo un sinistro, il risarcimento diretto insieme con le riparazioni eseguite presso i riparatori “fiduciari“ delle compagnie, è stato visto come un modo per ridurre i costi e contrastare anche il fenomeno delle truffe e dei preventivi “gonfiati“. Con un ritorno positivo anche sugli assicurati, con la riduzione dei premi. Ma è davvero così? Non è d’accordo l’avvocato Sonia Monteleone (nella foto in basso a sinistra), responsabile del settore assicurativo del Movimento Consumatori. "Un conto – spiega – è offrire il risarcimento del danno mediante la possibilità di riparare l’auto a cura e spese dell’assicuratore, altro è penalizzare l’assicurato che intende riparare la macchina dal proprio carrozziere di fiducia. Il risarcimento diretto non consente l’introduzione di clausole che riducono il risarcimento".

"La Corte Costituzionale (con sentenza 1902009) e la Cassazione – aggiunge l’avvocato Monteleone – hanno chiarito infatti che il risarcimento diretto è solo una procedura che non cambia la sostanza del rapporto tra danneggiato e assicurazione e l’assicuratore deve risarcisce integralmente il danno non secondo le condizioni del contratto ma integralmente, poiché lo fa per conto della compagnia del responsabile". Le compagnie, invece, "cercano di approfittare della poca chiarezza e della scarsa informazione dei consumatori inserendo nelle polizze obblighi di riparazione presso reti convenzionate o addirittura di proprietà delle compagnie stesse. L’assicurato che si trova a sottoscrivere tali clausole scopre poi, in caso di incidente, di non essere più libero di disporre del proprio veicolo, poiché l’assicuratore pretenderebbe di ridurre il risarcimento applicando penali per la violazione di tale obbligo". Sono comportamenti, avverte l’avvocato "in contrasto sia con i principi generali della responsabilità civile ("chi rompe paga e paga tutto") sia con una specifica norma del Codice delle Assicurazioni (articolo 148 comma 11 bis) che ribadisce il diritto dell’assicurato di "ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato avvalendosi di imprese di autoriparazione di propria fiducia". Quindi, i consumatori devono sapere, conclude l’avvocato Monteleone, "che hanno la facoltà di non accettare la riparazione nelle officine convenzionate e insistere con la compagnia per il risarcimento integrale del danno".

Alle contestazioni dei consumatori, con riferimento anche al caso di un cliente UnipolSai di Bologna, la prima compagnia italiana nel settore Rc Auto risponde che con la riparazione in forma diretta, "l’assicurato, a fronte di una serie di benefici (sconto sul premio, abbattimento franchigie, non anticipo liquidità, ecc.) si impegna a riparare in caso di sinistro il veicolo presso un centro convenzionato. La possibilità di ricorrere alla riparazione in forma diretta anche nell’ambito della procedura di risarcimento diretto viene espressamente riconosciuta dallo stesso legislatore (art. 14 del D.P.R. n. 254 2006) con lo scopo di ridurre il costo dei sinistri e il premio". In linea con questo, prosegue UnipolSai, "le condizioni contrattuali del nostro prodotto Auto (UnipolSai KM&Servizi) normano con precisione e trasparenza la tematica legata alla riparazione in forma diretta che, insieme alla tecnologia è uno dei pilastri portanti della nostra offerta". Non viene invece "in alcun modo imposto di avvalersi della procedura di risarcimento diretto".

UnipolSai quindi sottolinea come la clausola della "riparazione diretta" sia perfettamente conforme a quanto previsto dal Codice Civile. Al momento della stipulazione della polizza, il cliente è dunque libero di scegliere la tipologia di riparazione (libera o diretta). Nel caso della diretta ottiene uno sconto sul premio (a cui si aggiunge la garanzia sulle riparazioni e i pezzi di ricambio) ma contestualmente, spiegano a UnipolSai, "si impegna contrattualmente a riparare presso il nostro network di carrozzerie convenzionate (ora UnipolService). Qualora il cliente decidesse, altrettanto liberamente, di disattendere l’impegno contrattuale assunto, la "compagnia che subisce un danno da tale inadempimento, ha titolo per applicare alla liquidazione del sinistro una decurtazione".

Achille Perego