LUCA TAVECCHIO
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Qualcosa di caldo

Finalmente una storia di Natale vera. C'ha pensato Irene Brunetta, commessa di un negozio di Monza a sciogliere l'assedio di film natalizi posticci, spot sulle buone intenzioni e stucchevoli rappresentazioni social. Un gesto semplice (regalare vestiti a un clochard che ne ha bisogno) che però dà un senso concreto al tanto pubblicizzato spirito del Natale. Senza stories su Instagram o post acchiappalike su Facebook.

E c'è davvero da invidiare la cena della Vigilia, o il pranzo di Natale, di Irene. Mentre tutti noi saremo alle prese con la solita battuta dello zio, il noioso viaggio di un parente qualsiasi, improbabili approfondimenti politici tra un antipasto e l'altro, la commessa monzese potrà tenere banco con un racconto autentico. Il furto, la paura, la polizia, l'istinto della generosità, lo stupore dei presenti e gli occhi del clochard. Che, alla fine, non solo è riuscito a mettersi addosso qualcosa di caldo (e nello stomaco qualcosa di sostanzioso grazie agli agenti), ma è riuscito anche a ritrovare la famiglia che lo cercava dallo scorso ottobre. Perché, insomma, se Natale dev'essere, che lo sia fino in fondo.