Ritorno al futuro, da Pino a James Senese

Sangue e arena. Non voglio entrare nel merito del concertone a Napoli in ricordo di Pino Daniele. Ricordo altre cose di Pino, quando scendeva a Milano e veniva ad ascoltare dischi a casa mia

Il sassofonista  James Senese

Il sassofonista James Senese

Milano, 14 giugno 2018 - Sangue e arena. Non voglio entrare nel merito del concertone a Napoli in ricordo di Pino Daniele. Ricordo altre cose di Pino, quando scendeva a Milano e veniva ad ascoltare dischi a casa mia. La band con James Senese e i musicisti che suonano in questo live di James e Napoli Centrale. Un concerto in pazza Duomo meraviglioso con la gente che sciamava fino in piazza della Scala, San Babila, Cordusio, via Torino. E loro sul palco. Napoli Centrale è una delle band fondanti della musica popolare italiana che ha incontrato il folk, il blues e il jazz sul suo cammino.

E il sax di James la voce più forte e vera di quel sound. Di quel Sud. A due anni da “ ’O Sanghe ” (Targa Tenco 2016) e dopo oltre 200 in Italia ed Europa, esce il doppio cd live “Aspettanno ’o tiempo” (Ala Bianca Warner), registrato durante il tour invernale 2017. Senese è la pancia consapevole di quell’universo in cui Pino è stato Sole e lui Luna, la arte scura e d’argento.

Ernesto Vitolo, tastiere, Gigi De Rienzo, basso, Agostino Marangolo batteria sono la ritmica perfetta per il jazz blues napoletano inventato da Napoli Centrale, composizioni originali e “Chi tiene ’o mare” di Daniele (voce neorealista), “Ll’america” di Edoardo Bennato, registrato in studio come a sua versione di “Manha de Carnaval” di Luiz Bonfà e la sua “Route 66”. Di Rinezo ha prodotto il manfesto della grandezza di James, anche come strumentista in “Aro’ vaje”, nel registro world e post coltraniano di Pharaoah Sanders. Molto bello.