Matilde Gioli: "Così Gae e Vera sono entrate nella mia vita"

Doppio appuntamento in tivù con l'artista milanese che racconta l’archistar Aulenti e veste i panni della musa Vergani: donne fuori dagli schemi

A sinistra l’attrice milanese Matilde Gioli insieme a Nina Artioli, figlia di Gae Aulenti

A sinistra l’attrice milanese Matilde Gioli insieme a Nina Artioli, figlia di Gae Aulenti

Milano, 18 ottobre 2020 - «Gae e Vera sono entrate nella mia vita. E un po’ me l’hanno cambiata": l’attrice Matilde Gioli domani ripercorrerà la storia dell’archistar Gae Aulenti per la docu-serie “Illuminate”, in seconda serata su Rai3. E martedì alle 21.20, su Rai Storia, interpreterà la musa di D’Annunzio e Pirandello, Vera Vergani, per “Il Segno delle Donne”. Entrambe le serie sono prodotte da Gloria Giorgianni con la sua Anele.

A lei il compito di raccontare Gae Aulenti nella “vostra“ Milano. "Era una donna intraprendente e anche la sua milanesità mi inorgoglisce tantissimo. Ho potuto “scoprirla” interagendo con la figlia Giovanna, con la nipote Nina Artioli, con le amiche. A 20-25 anni è riuscita a sdoganare il ruolo femminile: quando la prima volta si è presentata in cantiere c’era chi rideva, non era usuale vedere una donna nei panni di direttore. Ma lei non si è fatta spaventare. Mi sono lasciata affascinare dai salotti “non snob” della Milano degli anni ’70 e ’80, con giovani architetti, artisti, filosofi che si trovavano a discutere. Studiando questi incontri nel salotto di Gae, a Brera, ho respirato il fermento culturale in quegli anni".

In cosa la sente più vicina? "È stata una donna che ha scoperto il suo talento e lo ha portato avanti nonostante non fosse un progetto di vita facile e lineare, andando oltre a difficoltà e pregiudizi. Mi piace pensare che un po’ lo sto facendo anch’io, con un lavoro non proprio classico e dal futuro incerto".

Com’è vestire i panni di Vera? "Sono diventata lei per un giorno ed è stato incredibile, anche nella ricerca di trucco e pettinatura. Lei aveva una bocca più piccola, abbiamo cercato di non enfatizzare la mia. L’idea non è stata quella di imitarla, ma di celebrarla: come se Matilde avesse fatto un viaggio nel tempo per andare da Vera".

Cosa scoprireste di avere in comune in questo viaggio? "La passione per il lavoro ma con un piccolo distacco. Io credo che il mio lavoro sia bellissimo, ma pericoloso. Che un po’ inghiottisce tutta la vita. Per quello cerco di tenere un metro di distanza “alla Covid“".

Un altro personaggio femminile che vorrebbe interpretare? "Un’étoile della Scala. Chissà!".

E nel frattempo? "Ci gustiamo “Doc”! Mi vedrete presto nel videoclip di una cantante famosa. E si torna a girare a Roma fra due settimane: sarò la protagonista con un altro attore sulla quarantina di cinema e teatro e ci saranno tanti bambini... ho già dato troppi indizi".