Katia Ricciarelli canta i Queen: un’impresa emozionante

E' andata così bene, due anni fa, che lei ci riprova: esibirsi in “Forever Queen” con i Queenmania. Lei è Katia Ricciarelli di CARLA MARIA CASANOVA

Katia Ricciarelli celebre soprano interpreta le hit scritte da Mercury (nella foto sotto)

Katia Ricciarelli celebre soprano interpreta le hit scritte da Mercury (nella foto sotto)

Milano,13 febbraio 2016 - E' andata così bene, due anni fa, che lei ci riprova: esibirsi in “Forever Queen” con i Queenmania. Lei è Katia Ricciarelli. Il gruppo, oramai famosissimo, nato nel 2006 con l’impegno di tener vivo il mito di Freddie Mercury (ancora oggi, a 24 anni dalla scomparsa, ricordato come uno dei più grandi showman della storia del rock) ha totalizzato con questo spettacolo più di 80 sold out in tutta l’Europa.

Che cosa l’ha fatta decidere, signora Ricciarelli, a partecipare a questa avventura?

«Quando ho visto che l’aveva fatto Montserrat Caballé, mi sono detta: posso farlo anch’ io. Canto tre brani dell’opera Barcelona, molto belli».

Lei canta dal vivo, con il microfono. Più facile o più difficile di una esibizione lirica?

«L‘opera la canti senza microfono e la voce sai dove arriva. Il microfono comporta una resa diversa. Qui è indispensabile perché la base sonora dell’orchestra è fortissima e sarebbe impossibile farsi sentire. Oltre tutto, la tecnica vocale è molto difficile».

Scusi, ma chi glielo fa fare?

«Ho sempre amato le cose nuove, per le quali ho sempre avuto il massimo rispetto. Questa in particolare, è un’esperienza esaltante con un pubblico particolare. Sono lì tutti in piedi. Gridano, applaudono. Un’atmosfera che mi emoziona. Per gente di palcoscenico come me, il pubblico è essenziale».

È un pubblico che la conosce?

«Sì, mi conoscono. Dopo le mie molte apparizioni in Tv sono diventata un personaggio popolare. Sento una reale simpatia nei miei confronti. Questo mi dà la carica, oltre all’ambiente eccitante, il palco con tutte le lucette eccetera».

Più esaltante del palcoscenico lirico? Lì, ha avuto qualche dispiacere.

«Andiamoci piano. Quarant’anni di carriera lirica non sono uno scherzo. La mia carriera l’ho fatta lì. Dispiaceri? Quella Luisa Miller alla Scala, quella volta, quella sera. Fischi programmati, d’altra parte. Posso anche capirlo: ero giovane, già arrivata dappertutto, contratto esclusivo con la Rca. Insomma, devo aver dato fastidio. Ripensandoci, mi son detta: forse è stata colpa mia. Non dovevo accettare, era uno spettacolo nato male, in fretta. Insomma, gli errori si pagano. Ma non l’ho mai considerato un episodio importante».

Fantastico è stato il suo debutto nel cinema. Al primo colpo, il Nastro d’argento per “La seconda notte di nozze”, regia di Pupi Avati). Ha altri progetti?

«Sì, li sto valutando. Soprattutto, mi interessa il copione. Finché si ride e si scherza, va bene, ma qui bisogna stare attenti. Sul set, cerco di essere naturale. Giù dal set, se sono una primadonna della lirica non mi do soverchia importanza. Cerco di fare bene quello che faccio. Volta per volta. E di invecchiare con serenità».

Queenmania con Katia Ricciarelli, Teatro della Luna, via Di Vittorio 6 Assago. Mercoledì 17 alle ore 21.