
Uno spettacolo diverso dal Supereroi Tour 2023, ma con le stesse identiche intenzioni "Come al solito cerco di trattare tematiche a cui sono molto legato, la scaletta è varia".
Il Forum, un anno dopo. Mr. Rain torna ad Assago con uno spettacolo diverso dal Supereroi Tour 2023, ma le stesse identiche intenzioni. "Come al solito cerco di trattare tematiche a cui sono molto legato perché penso che ogni occasione sia buona per dare un contributo emotivo alle persone che stanno in sala" racconta lui, all’anagrafe Mattia Balardi, 32 anni. "Sul palco del Festival di Sanremo come su quello di un palasport di Montichiari o di Milano, penso che l’opportunità di avere in mano un microfono acceso vada sfruttata per parlare delle cose che hai a cuore".
Cosa bisogna aspettarsi?
"La scaletta è molto varia, con una preferenza per le canzoni che mi hanno più ‘aiutato’ lungo il cammino, a cominciare, ovviamente, da quelle del primo album. Ci tengo a dire che il mio è uno spettacolo suonato al 100%, con invadenza della tecnologia bassissima, di cui ho seguito ogni cosa: dalla scaletta ai visual".
Un concerto senza sequenze, insomma?
"Solo qualche coro, il minimo sindacale. Fosse per me, infatti, farei solo concerti con orchestra".
Ospiti?
"Qualcuno passerà di sicuro, ma voglio mantenere la sorpresa".
La novità è il nuovo singolo “Pericolosa”.
"L’ho già anticipato nella tappa di Brescia, come regalo ai fan, che ho scritto circa un mese e mezzo fa. È un flusso di coscienza in cui ho provato a fondere più esperienze per parlare di come una relazione possa essere così forte da reggere pure l’influenza di una persona distruttiva".
Un verso come “sei solo tu che mi fai esplodere come gli aerei tra i grattacieli” va un po’ oltre la licenza poetica, visto che sugli aerei e i grattacieli che evoca sono morte più di tremila persone.
"Sono consapevole che è un’immagine molto forte ma non fa riferimento a quella vicenda. Da cantautore parlo per immagini e quella esprimeva bene il mio stato d’animo. L’amore vince su tutto".
Sarà. Nove mesi dopo il Festival, com’è percepita dal vivo “Due altalene”?
"È uno dei momenti più emozionanti del live, perché introduco il brano spiegando com’è nato, ovvero da un racconto. E ringrazio tutte le persone che vogliono condividere con me le loro storie, perché sono momenti di empatia molto magici. Tant’è che nel finale sul palco nevica pure".
L’album in spagnolo a che punto sta?
"Anche se ho temporaneamente fermato i lavori per dare via libera a tour, siamo avanti nella lavorazione. Ho tantissimi pezzi tra cui scegliere quelli da registrare e l’inizio del 2025 lo dedicherò proprio a questo. Sarà infatti un album d’inediti (tranne ‘Supereroi’) tutti cantati in spagnolo. Pure in Italia li canterò in spagnolo".
Tutto a tempo debito.
"Sono due anni che corro coi ritmi frenetici imposti dal mercato musicale e dalla vita, quelli che non ti consentono di sollevare la testa per guardarti intorno, ora sento solo il bisogno di rallentare un po’".