Roberto Benigni a Milano per raccontare Alessandro Manzoni nei 150 anni dalla morte

Milano, il presidente del Centro Studi manzoniani Angelo Stella: "Se venisse sarebbe perfetto". E per il 23 maggio 2023 l'attore ha in agenda un evento proprio all'ombra del Duomo

L’eclettico Roberto Benigni, 70 anni, attore, comico, regista e sceneggiatore

L’eclettico Roberto Benigni, 70 anni, attore, comico, regista e sceneggiatore

Milano - Alessandro Manzoni , “un enigma”, diceva Gino Capponi, il più intelligente dei suoi amici. A 150 anni dalla sua morte, 22 maggio 1873, inevitabile una domanda all’emerito Angelo Stella, presidente del Centro Nazionale Studi Manzoniani, pronto a pubblicare l’edizione commentata del Fermo e Lucia (la composizione 200 anni fa), e custode della casa in via Morone dove lo scrittore degli scrittori, la mente meravigliosa squassata da mesi di incubi, una sera chinò il capo sul petto.

Risolto, professor Stella, l’enigma?

"No, Manzoni resta sempre uno sconosciuto. Più che celebrazioni, servono riflessioni su di lui. A cominciare dall’attualità del suo meditare sul segreto senso della vita in uno spazio sociale e spirituale senza confini".

Nel 1° centenario della scomparsa, 1973, papa Paolo VI, già cardinale della diocesi di Milano, scriveva dal Vaticano l’elogio alla gente ambrosiana: saprà onorare “in maniera degna delle sue tradizioni di spiritualità e cultura l’autore dell’immortale romanzo”. Nell’anniversario, attende parole da papa Francesco?

"Un papa così manzoniano, dalla nonna avvicinato alla lettura dei Promessi Sposi, ci aiuterà certo a capire il difficile, quasi impossibile, cristianesimo sociale che Manzoni iscrive nella suggestione e nel segreto dell’arte".

Una “consolazione per l’umanità”, Verdi giudicò il romanzo. E celebrò il transito dell’artista con la “Messa da Requiem”. La risentiremo alla Scala?

"Nel ’67 fu la leggendaria bacchetta di Herbert von Karajan, e tra le voci un giovanissimo Pavarotti, a rendere indimenticabile un Requiem, alla Scala. Né i milanesi potrebbero immaginare spazio più perfetto per ricordare l’anno prossimo Manzoni".

Sono state proposte dal Centro Manzoniano tre testimonianze a memoria anche dei ‘’posteri’. Accolte con favore?

"Credo che la Città di Milano ‘riparerà’, e non solo per sé stessa, la vergogna della Colonna Infame. La Madonna d’i Tecnitt, ex-voto commissionato dai carbonai per ringraziare di essere stati risparmiati dalla epidemia della peste, sarà restaurata ("Il Giorno" lo sollecitava nel 2015) a cura dell’Amministrazione comunale. Su una terza proposta, più teologica, a memoria di come Manzoni abbia siglato poeticamente il dogma dell’Immacolata Concezione, spero si possa ancora riflettere".

Dove pregare la Madonna dei Tencitt che il Covid finisca?

"Se in una sede degna come la Biblioteca Braidense venisse allestita una mostra sulla peste manzoniana, potrebbe essere la restaurata Madonna ad accogliere i visitatori".

Da Milano allo specchio del lago di Como e oltre...

"Alla Regione, Manzoni ha regalato lo spot più popolare: “quel cielo di Lombardia, così bello...”, ma i governatori farebbero bene a rileggersi, a sigla di una politica ecologica, i versi dedicati dal quindicenne Alessandro all’Insubria, luogo "ove natura a sé medesma piace".

Intanto, nel territorio?

"Un fervore di iniziative dovrebbe coinvolgere Università, Accademie, Biblioteche, magari le Poste italiane e vaticane, e singoli studiosi, e luoghi anche dei suoi personaggi, Lecco, Brusuglio, Monza, Lesa, Cassolnovo nel Pavese, dove Manzoni fu spesso ospite degli amici Arconati, e magari Firenze, e Siena, e Roma, visto che non ci è mai andato, neanche da senatore. All’estero, intanto si applauda alla traduzione in “americano” dei Promessi sposi a opera di Michael Moore".

Gli sbadigli degli studenti per Manzoni sono confermati da Gadda. Colpa della lettura penitenziale e penitenziaria che ne viene fatta, ha spiegato Camilleri. Ma se la facesse Roberto Benigni?

"Il mio sogno personale è che il 22 maggio 2023 a dire di Manzoni a Milano sia chi ha detto a tutti così bene di Dante". Sogno che probabilmente si realizzerà, visto che Benigni per quel giorno ha in agenda uno spettacolo a Milano sullo scrittore dei Promessi Sposi.