Vaccino Pfizer, l'Europa firma contratto da 1,8 miliardi di dosi

Terzo accordo tra la Ue e il colosso farmaceutico: una metà sarà del siero utilizzato oggi, l'altra (opzionabile) di una forma adattata alle varianti. L'Ungheria si sfila

Il vaccino Pfizer

Il vaccino Pfizer

La Commissione Europea guidata da Usrula von der Leyen ha firmato il terzo contratto con Pfizer e BioNTech per la fornitura di 1,8 miliardi di dosi del vaccino anti Covid, elaborato con la tecnologia a mRna (o Rna messaggero), per la fornitura 2021-23 agli Stati membri. Il contratto divide la fornitura in due tranche: una metà, ovvero 900 milioni di dosi, sarà del vaccino attualmente utilizzato in Europa per la campagna vaccinale in corso; l'altra metà, opzionabile,  potrebbe riguardare una formula del vaccino adattata a fronteggiare le varianti del coronavirus.

Al contratto hanno confermato la propria adesione 26 Paesi memebri della Ue: unica a sfilarsi è l'Ungheria di Orban, che, secondo quanto riporta l'Agi citando fonti interne all'Unione Europea, non ha voluto partecipare. La fornitura legata a questo nuovo contratto dovrebbe partire dal dicembre di quest'anno. Una decisione poi confermata dalla Commissione. L'Ungheria è, insieme a Malta, molto avanti nel programma di vaccinazione, con il 56,5% della popolazione adulta coperta da almeno una dose, contro il 44% della Germania e il 37,6% dell'Italia. L'Ungheria è tra i pochi Paesi europei ad aver adottato anche  il vaccino russo Sputnik e quello cinese Sinopharm, sieri che non hanno avuto il via libera di Ema..

"La situazione del Covid migliora in tutta l'Unione: da metà aprile, il numero di casi è diminuito del 39%. Il 40% della popolazione adulta dell'Ue ha ricevuto almeno una dose di vaccino ed il 17% è completamente immunizzato. Ora possiamo guardare avanti con più fiducia e guardare anche all'estate con cauto ottimismo". Soddisfazione della commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, al termine della riunione informale dei 27 ministri Ue, che tuttavia invita a non abbassare la guardia, a partire dalle varianti. «Dobbiamo essere un passo avanti al virus", ha affermato.

Per guardare avanti, bisogna però "avere dosi sufficienti" e sieri adattati alle varianti. Fronte su cui ci si è mossi con il terzo contratto con Pfizer eBioNTech  che prevede appunto anche "vaccini adattati alle nuove mutazioni. Questo contratto di nuova generazione richiederà che la produzione di vaccini abbia sede nell'Ue e che le componenti essenziali provengano dall'Unione", ha ribadito al commissaria, sottolineaano che anche i contratti futuri ricalcheranno questo modello.