Vaccini a 336mila lombardi, è come un film. La Regione: più dell’80% ha già detto sì

Il piano straordinario parte domenica in 14 ospedali tra cui Codogno e Alzano Lombardo. Destinatari ospiti delle Rsa e sanitari

La presentazione del piano vaccinale della Lombardia

La presentazione del piano vaccinale della Lombardia

Milano, 24 dicembre 2020 - Lo sbarco in Lombardia delle prime 1.620 dosi di vaccino antiCovid è previsto domenica mattina al Niguarda: arriveranno con un mezzo militare in 324 fiale da cinque e saranno subito divise, per far ripartire i cryobox a 2-8 gradi su automediche dirette a ospedali delle altre 11 province.

"Abbiamo voluto", spiega l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera presentando l’avvio della "più grande campagna di vaccinazione che il nostro Paese abbia mai visto", che anche questo V-Day fosse "diffuso" perché "tutta la Lombardia è stata colpita". E sono una scelta simbolica l’ospedale di Codogno per il Lodigiano, e l’ospedale di Alzano insieme al Papa Giovanni per la Bergamasca, tra i 14 - tredici ospedali pubblici più il Trivulzio in rappresentanza delle Rsa - in cui domenica si vaccineranno rappresentanti delle categorie che saranno protette per prime: i presidenti degli Ordini dei medici, al Niguarda una Oss di terapia intensiva e un’addetta alle pulizie nei reparti Covid, operatori dell’emergenza, infermieri e medici da altri ospedali.

Tra loro ci saranno Antono Pesenti, coordinatore delle terapie intensive lombarde, Annalisa Malara che scoprì il paziente 1, professori ormai familiari in tv come Galli del Sacco e Zangrillo del San Raffaele; per dare, sottolinea Gallera, "un messaggio sull’importanza della vaccinazione". Perché sarà un avvio simbolico della campagna che partirà davvero a inizio gennaio, e sarà "un percorso lungo, complicato, faticoso", gestito a livello centrale dal commissario e dal Governo. Il primo scaglione riguarda 336.076 lombardi: 58.030 ospiti delle Rsa e 278.056 sanitari in senso esteso, cioè inclusi amministrativi e addetti che lavorano in ospedale (in tutto 112.208 persone nelle Asst e 8.005 negli Irccs pubblici, 38.556 nelle strutture private accreditate, 4.249 nelle Ats), operatori delle Rsa (60.761), medici e pediatri di base (8.293), 428 dipendenti dell’Areu e 45.546 lavoratori e volontari delle Croci.

Gallera ha stime di adesioni, tra i sanitari, "superiori all’80%", e arrivano al 90% (il massimo possibile) le dosi che toccheranno in prima battuta alla Lombardia, 306mila su 1,8 milioni in arrivo in Italia col primo invio dalla Pfizer-BioNTech. Il piano parte con questo vaccino, primo approvato in Europa dei sei dei quali il nostro Paese ha prenotato 202 milioni di dosi complessive. Ed è un vaccino, ricorda Giacomo Lucchini, responsabile operativo per la campagna antiCovid in Lombardia, che viaggia ultracongelato in “thermal shipper” e si conserva fino a sei mesi in ultrafreezer a -75 gradi che la Regione sta potenziando nei 65 hub battezzati per la campagna. Non è questione di spazio (i 38 hub che al momento hanno spazio per l’antiCovid nei loro ultrafreezer potrebbero stoccarne due milioni di dosi) quanto di prossimità: i 65 ospedali sono stati scelti con criteri di copertura geografica, a non più di un’ora dai loro punti di somministrazione “satellite”, cioè altri ospedali e Rsa; ciascun hub, spiega Gallera, dovrà in pochi giorni definire un piano per il proprio perimetro che tenga conto dei tempi dello Pfizer (le fiale una volta scongelate vanno dosate entro due ore e somministrate entro altre sei), e il personale per il dosaggio, che riceverà una formazione online dall’Istituto superiore di sanità.

Nei cryobox a temperatura da frigo domestico lo Pfizer dura al massimo 5 giorni: è il tempo che avrà la Lombardia per distribuire le prime 1.620 dosi simboliche, con la garanzia che il commissario manderà i richiami da effettuare dopo 19-23 giorni. Date e quantitativi delle prossime consegne non erano stati ancora stabiliti a quarantott’ore dal via libera dell’Ema, ma s’ipotizzano arrivi settimanali e il primo tra lunedì 28 e il 4 gennaio, per far partire la fase uno che prevede di vaccinare in tre settimane i sanitari degli hub, dalla seconda settimana negli ospedali satellite e dalla terza nelle Rsa. Il commissario garantisce materiale per dosare, siringhe e Dpi, ma in questa prima fase sarà impiegato personale lombardo e il sistema informativo regionale, in attesa di quello nazionale in costruzione.