In bici da Sondrio al cuore della Mongolia sulle tracce dell'inviato del Papa

La spedizione del geografo Giancarlo Corbellini e tre amici lungo l’itinerario del 1245 di fra’ Giovanni

Un viaggio pieno di fascino

Un viaggio pieno di fascino

Albosaggia (Sondrio) - Nel 1245 il frate francescano Giovanni di Pian di Carpine viene inviato da papa Clemente IV a Karakorum alla corte del Gran Khan dei Mongoli, giunti nella loro conquista nel cuore d’Europa, per trattare un’eventuale pace. La missione non ha successo, ma fra’ Giovanni è il primo occidentale a ritrovarsi faccia a faccia col sovrano più temuto della terra, 15 anni prima dei fratelli Matteo e Niccolò Polo, e nella sua opera l’Historia Mongalorum ci lascia una preziosa testimonianza sugli usi e i costumi dei Mongoli.

"Per ricordare l’impresa eccezionale compiuta da questo frate che meriterebbe, come Marco Polo, di essere più conosciuto e apprezzato, abbiamo deciso di percorrere per la prima volta in bicicletta il suo itinerario - racconta il geografo Giancarlo Corbellini, organizzatore del viaggio e 77enne atleta della Polisportiva Albosaggia, protagonista della nuova spedizione con il collega di sodalizio Dario Piasini (già noto per la maratona ciclistica Como-Pechino del 2005 e la traversata del Tibet da Lhasa a Katmandu), il medico Gabriele Redaelli di Berbenno e il milanese Maurizio Consolini -. Nel 2015 è stato completato il primo tratto europeo Lione-Kiev, dove siamo stati costretti a fermarci a causa della guerra nel Donbass. Abbiamo ripreso il progetto nel 2018 raggiungendo Rostov sul Don, in auto, per poi proseguire attraverso la Russia orientale e l’intero Kazakistan fino ad Almaty. Non rimaneva che attraversare lo Xinjiang Cinese e terminare il viaggio a Karakorum, l’antica capitale dell’impero mongolo. Purtroppo la pandemia ha bloccato l’avventura. Finalmente ora si riprende il viaggio. Partenza il 21 agosto da Orio per Istanbul. Da qui raggiungeremo Ulaanbaatar con le linee aeree mongole e percorreremo in bici i 1.500 km da Altai a Ulaanbaatar".

"Fra’ Giovanni - ricorda Corbellini - ha compiuto il suo viaggio a dorso di mulo e di cavallo o su carri trainati da buoi. Noi lo faremo in bicicletta con la possibilità di vivere in pieno la realtà naturale e umana dei Paesi". L’impresa sarà raccontata da Corbellini in un libro che descriverà puntualmente l’itinerario del religioso basandosi sui testi originali e sulla verifica diretta.