Milano – Alla fine i sindacato hanno vinto. Lo sciopero dei trasporti proclamato in Italia e in Lombardia il 13 dicembre 2024 sarà di 24 ore. Inizialmente, i sindacati lo avevano proclamato per tutto il giorno, poi il ministro Matteo Salvini aveva precettato i lavoratori riducendo la durata della protesta a quattro ore. A quel punto l’Unione sindacale di base (Usb) aveva definito “illegittima” tale decisione confermando la protesta “per l’intera giornata” e aveva fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che ha dato ragione ai lavoratori.
Pertanto, treni, metropolitane, tram e bus potrebbero fermarsi dalle 21.00 di giovedì 12 dicembre alle 21 di venerdì 13 dicembre. L’astensione dal lavoro riguarda Trenitalia, Trenord e l’Azienda trasporti milanesi (Atm). Dall’agitazione sarà escluso il settore aereo, che manifesterà il 15 dicembre.
Trenitalia e Trenord
Per questo Trenitalia invita i passeggeri a informarsi prima di andare in stazione tramite l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito trenitalia.com, sui canali social del Gruppo FS Italiane oppure tramite il numero verde gratuito 800-892021. Ovviamente, è possibile avere delucidazioni anche nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self-service e le agenzie di viaggio convenzionate.
Trenord precisa che nel caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti bus senza fermate intermedie tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per il Malpensa Express (da Milano Cadorna gli autobus partiranno da via Paleocapa) e tra Stabio e Malpensa Aeroporto per il collegamento aeroportuale S50 Malpensa Aeroporto – Stabio”.
Usb: “Salvini illeggittimo”
“Siamo a 10 giorni da Natale, c’è anche il diritto al lavoro, alla salute e alla mobilità e quindi ho firmato personalmente per ridurre a 4 ore e non a 24 la fermata sui trasporti”. Così il ministro Salvini aveva comunicato la precettazione. Alla notizia della sentenza ha detto: “Grazie al Tar ci sarà il caos. Abbiamo fatto tutto il possibile per difendere il diritto alla mobilità degli italiani. Per l'ennesimo venerdì di caos e disagi, i cittadini potranno ringraziare un giudice del Tar del Lazio”.
L’Unione sindacale di base lo aveva contestato rifacendosi a una sentenza del Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio del 28 marzo, in cui i giudici si sono pronunciati “contro l’ordinanza con la quale il ministro Salvini aveva ridotto lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale indetto da USB e da altre organizzazioni sindacali per la giornata del 15 dicembre 2023”.
“Il Tar, con quella sentenza – spiegano i sindacati – annullò l’ordinanza del Ministero e condannò lo stesso al pagamento delle spese legali. Ora, ad un anno di distanza, in condizioni analoghe e sulla base di identiche motivazioni, il ministro torna ad adottare una ordinanza che come allora impone di ridurre l’agitazione a 4 ore. Ma come un anno fa, anche in questa circostanza, Salvini scavalca l’operato della Commissione di Garanzia che ha già riconosciuto la piena legittimità dello sciopero del 13 dicembre, limitandosi a prescrivere l’esclusione del solo trasporto aereo (essendo prevista un’altra agitazione nel settore qualche giorno dopo)”.