Covid, Lombardia in soccorso dell'Umbria: medici ed infermieri al lavoro a Perugia

I sanitari vogliono "ricambiare" l'aiuto ricevuto, grazie all'esperienza maturata durante il periodo più caldo della pandemia

Gigantografia sulla facciata dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

Gigantografia sulla facciata dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

Milano, 22 febbraio 2021 -  Una catena della solidarietà che non si ferma e che, stavolta, va dalla Lombardia all'Umbria. Vogliono "ricambiare" l'aiuto ricevuto, grazie all'esperienza maturata, visto che hanno avuto "l'onore" di essere sostenuti nel periodo più caldo della pandemia: sono queste le sensazioni che emergono dalle prime parole di alcuni dei 19 medici e infermieri volontari lombardi arrivati a Perugia per aiutare l'Umbria nell'emergenza Covid.

"Abbiamo deciso di dare una mano portando l'esperienza di quelle che sono state le due ondate in Lombardia quando ci siamo trovati ad assistere parecchi pazienti", ha affermato Stefano Muttini, direttore di Anestesia e Rianimazione 2 presso l'Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, appena arrivato al primo briefing con i vertici della sanità regionale e dell'Azienda ospedaliera di Perugia. Il medico anestetista-rianimatore ha detto che cercherà di mettere a frutto la sua esperienza soprattutto nell'aspetto organizzativo, con la creazione di percorsi e riconversioni di zone per accogliere un gran numero di pazienti. "Ora ci confronteremo con i colleghi di Perugia e vedremo come operare nel dettaglio" ha annunciato. Tra gli infermieri specializzati, che ha lavorato in area critica, c'è Massimiliano Listrani, in arrivo dall'Istituto neurologico Carlo Besta di Milano. "Ci sembrava corretto rispondere a questa chiamata" ha sottolineato. Un'esperienza che secondo lui "non sarà solo professionale ma anche umana per condividere con i colleghi umbri un momento molto forte e particolare".