Primario arrestato/1 Ecco come avrebbe ucciso i suoi pazienti

Ricostruito il modo con cui, probabilmente, Carlo Mosca avrebbe causato il decesso di due suoi pazienti ammalati di Covid

Il dottor Carlo Mosca

Il dottor Carlo Mosca

Montichiari, 26 gennaio 2021 - Come avrebbe ucciso i  due pazienti, secondo l'accusa del gip del tribunale di Brescia , Carlo Mosca, primario  del pronto soccorso dell'ospedale di Montichiari , arrestato per omicidio volontario e falso in atto pubblico?. Probabilmente con delle endovenose di farmaci come Propofol e Sucinilcolina che  avrebbero provocato una crisi espiratoria letale. Accuse dalla quale il medico, difeso dagli avvocati Michele Bontempo e Elena Frigo, sarebbe in grado di difendersi, quando sarà interrogato.

Propofol e Sucinilcolina  sono farmaci  a effetto anestetico e bloccante neuromuscolare che solitamente si usano nella fase immediatamente precedente alla sedazione e all'intubazione del paziente quindi  utilizzate anche per i malati più gravi di Covid. In pratica si usano solitamente prima di intubare un paziente  Sovradosaggio o utilizzo non necessario possono  avere effeti collaterali gravissimi o addirittura letali.  I farmaci questione del resto oltre a non curare nulla c'entrano con la terapia del dolore, e il Mosca, secondo la Procura di Brescia  non poteva non saperlo.

 

Il Propofol 

Il Propofol  è un anestetico somministrato per via endovenosa  per indurre l'anestesia. Il Propofol non è solubile in acqua. Un effetto collaterale insolito è la colorazione verde delle urine.  In  sovradosaggio  può causare grave depressione cardio-respiratoria. 

La Succinilcolina

L'utilizzo della Succinilcolina è principalmente in anestesia per agevolare l’intubazione endotracheale, la ventilazione meccanica e una vasta gamma di manovre chirurgiche e ostetriche. Ai pazienti viene somministrata  per iniezioni via endovenosa.Tra gli effetti collaterali alterazioni cardiovascolari, infarto e alterazioni funzionalità respiratorie: fino alla paralisi respiratoria,  Effetti gravi e collaterali che ovviamente sono legati al dosaggio

Per l'accusa  "Mosca non poteva non sapere, in forza della  sua specializzazione e delle sue competenze, che né il Propofol né, a maggior ragione, la Succinilcolina erano contemplati dai protocolli di sedazione in materia di terapia del dolore". Secondo l'accusa ne consegue che  " Mosca abbia  somministrato i farmaci menzionati non per una intollerabile leggerezza, imprudenza o per effetto di una inescusabile imperizia, bensì nella piena consapevolezza dei presupposti della sua condotta e con la volontà di uccidere".

Secondo gli inquirenti il medico, 47 anni, nato a Cremona e residente a Mantova, ha somministrato farmaci letali a due pazienti affetti da covid che sono deceduti a metà marzo, nella fase più acuta della pandemia che ha interessato la provincia di Brescia. Una vittima ha 61 anni, morto il 20 marzo, e l'altra 80, deceduto il 22 marzo. 

Le indagini si sono basate anche sui risultati di una consulenza medico legale che ha accertato la presenza di Propofol nei tessuti della salma di una delle due vittime. Altri elementi di accusa sarebbero raccolti nelle conversazioni via WhatsApp tra due infermieri del reparto. "Io non ci sto ad uccidere pazienti solo perché vuole liberare dei letti", si legge in uno dei messaggi agli atti dell'inchiesta. "Io non ci sto, questo è pazzo", risponde il collega parlando della decisione del medico di far preparare proprio  i due farmaci che solitamente si utilizzano prima di intubare un paziente.

La difesa