Venezia, 28 aprile 2024 – È terminata la visita storica di Papa Francesco a Venezia, dove oggi ha incontrato migliaia di fedeli. Bagno di folla in San Marco: 10.500 pellegrini hanno seguito la diretta sui maxischermo e assistito alla messa solenne. Bergogoglio ha incontrato le detenute della Giudecca – “Siete nel mio cuore” – e ha visitato il padiglione vaticano della Biennale: è il primo pontefice ad averlo fatto. Dopo una preghiera in forma privata sulla tomba dell’Evangelista, Bergoglio è rientrato in Vaticano a bordo dell’elicottero papale.
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L'elicottero bianco del Vaticano ha appena sorvolato Venezia con il Papa a Bordo. Segno che la splendida ed emozionante visita papale in laguna è terminata. Il viaggio verso il Vaticano durerà 90 minuti, l'atterraggio a Roma è previsto intorno alle 14.30.
Papa Francesco è uscito verso la riva del bacino di San Marco, dove si è imbarcato su una motovedetta per tornare al carcere della Giudecca, e da lì ripartire in elicottero alla volta del Vaticano. A salutarlo, davanti alla Basilica, gli operatori della Croce Rossa, a cui ha rivolto la richiesta di pregare per lui, e alcune monache, che si sono intrattenute per pochi minuti. Lungo la piazzetta di San Marco lo hanno salutato e applaudito i giovani che erano giunti con lui dalla Madonna della Salute.
Al termine della visita in forma privata sulla tomba dell’Evangelista, il Pontefice ha lasciato la chiesa e su un mezzo elettrico si è recato alla volta della Giudecca, da dove ripartirà per Roma.
La visita del Papa a Venezia è alle battute finali. Bergoglio, dopo avere ringraziato autorità civili e religiose per l'organizzazione della sua visita, al termine della celebrazione e del Regina Coeli, fa un bagno di folla in auto elettrica in piazza per salutare i 10imila fedeli. Il Papa si è poi recato a visitare la tomba di San Marco.
La visita privata alla Basilica e alle spoglie dell'Evangelista San Marco è l’ultima tappa del programma veneziano prima del ritorno al carcere femminile della Giudecca da dove il Pontefice ripartirà in elicottero alla volta della Santa Sede.
Papa Francesco ha lasciato la zona dell'altare in piazza San Marco, al termine della messa celebrata davanti a oltre 10mila fedeli, e con la papamobile si è recato nella Basilica di San Marco, per un momento di raccoglimento davanti alla tomba dell'evangelista. Il Pontefice, accompagnato dal patriarca Francesco Moraglia, ha percorso la piazza tra gli applausi dei fedeli, che affollano ancora tutta l'area marciana.
Ecco una carrellata dei momenti più significativi della storica visita del Papa a Venezia.
Durante la preghiera del Regina Coeli, il Papa ha rivolto il suo pensiero alla tragica situazione in cui vive Haiti. “Anche da qui - ha detto Francesco a una piazza San Marco gremita, al termine della sua visita a Venezia – come ogni domenica, vogliamo invocare l'intercessione della Vergine Maria per le tante situazioni di sofferenza nel mondo. Penso ad Haiti dove è in vigore lo stato d'emergenza e la popolazione è disperata per il collasso del sistema sanitario, la scarsità del cibo e le violenze che spingono alla fuga. Affidiamo al Signore i lavori e le decisioni del nuovo consiglio presidenziale di transizione, insediatosi giovedì scorso a Port-au-Prince affinché, con il rinnovato sostegno della comunità internazionale, possa condurre il Paese a raggiungere la pace e la stabilità di cui tanto hanno bisogno”.
Il Papa – al termine della messa in piazza San Marco a Venezia – durante il Regina Coeli ha invitato a pregare per lui: ''Questo lavoro non è facile''.
Anche da Venezia, dove sta concludendo la sua visita pastorale, Papa Francesco è tornato a pregare per l'Ucraina, il Medio Oriente e gli altri popoli in guerra. Lo ha fatto nel corso della recita del Regina Coeli in piazza San Marco. “Penso alla martoriata Ucraina – ha detto il pontefice – alla Palestina e a Israele e alle tante popolazioni che soffrono a causa di guerre e violenze. Il Dio della pace illumini il cuore perché resti in tutti la volontà di dialogo e riconciliazione”.
Al termine della messa, il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia ha rivolto al Papa un indirizzo di saluto. “Venezia è città stupenda, fragile, unica e da sempre ponte fra Oriente e Occidente, crocevia di popoli, culture e differenti fedi”, ha detto. “Per questo, a Venezia, i grandi temi delle Sue encicliche, ‘Fratelli tutti’ e ‘Laudato si’, trovano puntuale riscontro: il rispetto e la cura del creato e della persona, iniziando dal bene sommo della vita che sempre va rispettata e amata, soprattutto quando è fragile e chiede d'essere accolta”.
“Come segno concreto e duraturo di questa Sua visita, la Chiesa di Venezia intende mettere a disposizione di soggetti fragili, in particolare donne che cercano il reinserimento sociale, otto mini-alloggi. Si tratta di spazi ristrutturati nella Casa della Carità (ex convento delle Muneghette), intitolata a San Giuseppe e situata nel centro storico di Venezia”, ha aggiunto il Patriarca.
“Infine, Santo Padre, ancora grazie per la parola 'pace' che instancabilmente risuona sulle Sue labbra. Continui ad aiutarci in questa strada difficile ma importante. É oggi presente in questa piazza l'icona della Madonna della Salute che è chiamata anche 'Mesopanditissa', ossia mediatrice di pace, perché dinanzi ad essa, nel 1264, si pose fine alla guerra durata più di mezzo secolo tra Venezia e Candia”.
“Siamo una comunità dalle profonde radici cristiane che uno sia credente o non lo sia, si pensi solo alla solidarietà e al volontariato in Veneto”. Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Luca Zaia, intervistato dall'emittente Antenna 3 a margine della visita di Papa Francesco a Venezia. “Ci sono quelli che credono che non credono o che professano altre religioni, ma questo impegno è figlio di questa cultura", ha osservato Zaia.
“Il Papa porta un segnale di pace con questa visita pastorale, non solo per Ucraina e Medio Oriente, ma per tutti i 60 conflitti nel mondo”, ha detto il governatore del Veneto. “Questo è un Papa che ha sempre saputo parlare agli ultimi, che ha sempre guardato all'inclusione, attento al fatto che non ci siano persone lasciate indietro”.
Sono circa 1.500 le bottigliette d'acqua distribuite dai volontari della Protezione civile di Venezia durante la messa in piazza San Marco e la lunga attesa del Pontefice.
“Venezia sia simbolo dell'inclusione, dell'arte e della bellezza accessibili a tutti e della cura della casa comune. Lo ha detto Papa Francesco nell'omelia pronunciata durante la messa celebrata oggi in Piazza San Marco di fronte a circa 10.500 fedeli. “Cari fratelli e sorelle, questo è il frutto che siamo chiamati a portare nella nostra vita, nelle nostre relazioni, nei luoghi che frequentiamo ogni giorno, nella nostra società”, ha spiegato.
“Venezia, che da sempre è luogo di incontro e di scambio culturale, è chiamata ad essere segno di bellezza accessibile a tutti, a partire dagli ultimi, segno di fraternità e di cura per la nostra casa comune”, ha aggiunto. “Restando uniti a Cristo, potremo portare i frutti del Vangelo dentro la realtà che abitiamo: frutti di giustizia e di pace, frutti di solidarietà e di cura vicendevole. Scelte di attenzione per la salvaguardia del patrimonio ambientale ma anche di quello umano: abbiamo bisogno che le nostre comunità cristiane, i nostri quartieri e le città diventino luoghi ospitali, accoglienti, inclusivi”.
“Venezia è un tutt'uno con le acque su cui sorge, senza la cura e la salvaguardia di questo scenario naturale potrebbe perfino cessare di esistere''. È l'ammonimento del Papa durante l'omelia nella messa in piazza San Marco a Venezia.
“Se oggi guardiamo a questa città di Venezia, ammiriamo la sua incantevole bellezza, ma siamo anche preoccupati per le tante problematiche che la minacciano: i cambiamenti climatici, che hanno un impatto sulle acque della Laguna e sul territorio; la fragilità delle costruzioni, dei beni culturali, ma anche quella delle persone; la difficoltà di creare un ambiente che sia a misura d’uomo attraverso un’adeguata gestione del turismo. E, inoltre, tutto ciò che queste realtà rischiano di generare in termini di relazioni sociali sfilacciate, di individualismo e solitudine". È stato quasi un appello per la salvaguardia della storica città veneta, quella di Papa Francesco che ha voluto così concludere la sua omelia in piazza San Marco dove ha celebrato la messa al termine della sua breve visita nella città lagunare alla presenza di autorità civili e religiose.
“Rimanere nel Signore significa crescere, sempre. Lasciarsi ‘provocare’ dal suo vangelo e diventare testimoni del suo amore”. Sono le parole di Papa Francesco durante la messa in piazza San Marco.
Il governato veneto Luca Zaia ha accolto il Pontefice in San Marco, dove si sta svolgendo l'ultima tappa della sua visita a Venezia. Stretta di mano e scambio di battute.
Sono circa 10.500 le persone presenti a piazza San Marco, a Venezia, per la messa celebrata da Papa Francesco. Lo riferisce la sala stampa della Santa Sede.
Una forcola, simbolo della gondola e della città di Venezia, è stata donata da una ragazza (in rappresentanza degli oltre 1.700 giovani veneti presenti) a Papa Francesco, per ringraziarlo della visita.
Papa Francesco è stato il primo pontefice a varcare la soglia della Biennale di Venezia, visitando l'Esposizione Internazionale d'Arte, giunta quest'anno alla 60esima edizione dal titolo ‘Stranieri Ovunque - Foreigners Everywhere’, curata da Adriano Pedrosa, direttore artistico del Museo d'Arte di San Paolo del Brasile, e aperta al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre 2024.
Dopo aver attraversato a bordo di un'auto elettrica il ponte di barche gettato sul bacino che divide Santa Maria della Salute da piazza San Marco, Papa Francesco sta per iniziare la celebrazione della messa, ultimo atto della sua visita a Venezia.
Divertente siparietto durante la visita di Papa Francesco al carcere femminile della Giudecca, a Venezia. Il Santo Padre – ha raccontato un inviato di Vatican News – ha fatto avvicinare un bambino da un gruppo di ragazzini che lo stavano salutando, nel campo esterno dell'istituto. Il piccolo ne ha approfittato per 'vendere’ a Francesco un quadernetto fatto dalla sua classe di catechismo, al prezzo (simbolico) di un euro. Il Papa ha ringraziato il bambino e ha lodato la sua intraprendenza di imprenditore in erba: “Bisogna essere coraggiosi come lui”, ha detto il pontefice.
L’arrivo del Pontefice in piazza San Marco a bordo della sua carrozzella è stato accolto dal saluto dei fedeli al coro: “Francesco Francesco”. Il Papa ha visitato alcuni settori di pellegrini, quasi increduli di poter vedere e toccare il Papa da una distanza così ravvicinata. Registrati alcuni leggeri affaticamenti di qualche anziano nella piazza, probabilmente dovuti alla lunga attesa. Alcuni sono seduti già dalle 7 di questa mattina.
Al termine della messa, papa Francesco reciterà il Regina Coeli. Finita la celebrazione, prima di lasciare Venezia alla volta di Roma, Francesco farà una breve visita in forma privata nella Basilica di San Marco per venerare le reliquie del Santo. Quindi, salirà sulla motovedetta e raggiungerà il piazzale interno alla casa circondariale della Giudecca dove era giunto stamane intorno alle 8 e dove si congederà dalle autorità civili e religiose.
In piazza San Marco a Venezia ci sono diecimila pellegrini per la messa che tra poco presiederà il Papa. I turisti resteranno sullo sfondo per alcune ore. Anche i pellegrini hanno pagato il ticket per l'accesso alla città introdotto da pochi giorni.
Papa Francesco è arrivato in piazza san Marco, tappa finale della sua visita a Venezia, dove celebrerà la Messa davanti a oltre 10mila fedeli giunti dalla diocesi lagunare e da quelle del Triveneto. A bordo della papamobile elettrica, il Pontefice ha lasciato la Basilica della salute e ha attraversato il Canal Grande attraverso il ponte di barche appositamente allestito. A seguirlo i giovani che lo hanno accolto e ascoltato alla salute. In piazzetta e poi in piazza, papa Francesco ha compiuto alcuni giri fra i settori in cui sono stati sistemati i fedeli. Sul grande palco allestito davanti all'Ala Napoleonica, di fronte alla basilica marciana, si terrà la celebrazione della Santa Messa e del Regina Coeli.
Il centro di Venezia è gremito per la visita lampo di Papa Francesco, che in questi minuti sta arrivando in piazza San Marco. Al momento comunque non si è registrato alcun problema né di ordine pubblico, né di ordine sanitario. È quanto si apprende da fonti delle diverse forze dell'ordine e dei sanitari mobilitati in questa domenica per la visita di Bergoglio.
In attesa dell'arrivo di Papa Francesco dalla Basilica della Salute attraverso il ponte sul Bacino, le 9mila sedie di piazza San Marco sono tutte occupate dai fedeli che seguono la visita dai tre maxischermi in attesa di poterlo salutare di persona. Con l'arrivo dei 1.500 giovani che accompagneranno il Pontefice dalla Salute la piazza sarà affollata con oltre 10mila persone.
Papa Francesco ha lasciato il campo della Basilica della Salute e, a bordo della papamobile, sta attraversando il ponte di barche realizzato sulla laguna, che lo farà giungere ai Giardinetti di San Marco. Ai lati del ponte decine di imbarcazioni, chi dal Canal Grande, chi dal bacino San Marco, hanno salutato il passaggio del Santo Padre.
Il Papa, nell'incontro alla Salute, ha invitato i giovani ad “alzarsi”. Ricordando Lazzaro, ha detto: “Alzati e vai. Alzarsi da terra, perché siamo fatti per il Cielo. Alzarsi dalle tristezze per levare lo sguardo in alto. Alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano”.
“Alzati e vai”, ha ripetuto più volte il Papa ai giovani di Venezia e di tutto il Triveneto, facendolo ripetere anche ai giovani. “Avete pensato che cosa è un giovane tutta la vita seduto su un divano? Ci sono divani diversi che ci prendono e non ci lasciano alzare. Ognuno ha un tesoro da condividere con gli altri. Questo non è autostima: è realtà”, ha detto il Papa ai ragazzi.
“Santo Padre, la ringraziamo per la sua presenza di oggi, qui tra i giovani delle 15 diocesi del Veneto. L'abbiamo accolta come ci ha aveva chiesto lei in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù: facendo rumore, cantando e applaudendo”. Così i ragazzi e le ragazze radunati in campo della Salute a Venezia per incontrare Papa Francesco l'hanno salutato, dopo uno scroscio di applausi sulle note di Emmanuel, dopo il suo ingresso sulla papa mobile, insieme al patriarca di Venezia, Francesco Moraglia.
Il Papa incontra i giovani nel piazzale della Basilica della Salute a Venezia. I giovani in coro: “Francesco, uno di noi!”. Al termine del discorso del Papa, si osserva un minuto di silenzio prima di pregare l'Ave Maria.
Un Papa Francesco sorridente, in buona condizione fisica, ha scambiato il saluto con decine e decine di giovani sfilando in papamobile lungo il percorso che lo porta al palco allestito nel campo della Basilica della Salute. Facendosi avanti con la giardinetta elettrica tra due ali di folla, dietro le transenne, Francesco ha scambiato con il tocco delle mani i saluti che moltissimi ragazzi festanti gli hanno rivolto.
“Dio sa che, oltre a essere belli, siamo fragili, e le due cose vanno insieme: un po' come Venezia, che è splendida e delicata al tempo stesso". lo ha detto il Papa incontrando i giovani nella sua visita a Venezia.
“Proprio Venezia ci dice che solo remando con costanza si va lontano. Certo, per remare occorre regolarità, ma la costanza premia, anche se costa fatica. Dunque, ragazzi, questo è alzarsi: lasciarsi prendere per mano da Dio per camminare insieme", ha aggiunto Francesco.
Papa Francesco è giunto poco fa alla Basilica della Madonna della Salute, a Punta della Dogana, seconda tappa della sua visita a Venezia. Francesco è stato accolto dagli applausi dei 1.700 giovani delle diocesi del Triveneto, appartenenti a gruppi parrocchiali e scout. Terminato l'incontro, il Santo Padre si sposterà con la papamobile lungo un ponte di barche che attraversa la laguna, collegando Punta della Dogana all'area di Piazza San Marco, dove verrà celebrata la messa, davanti a 10mila fedeli.
“Per me, il problema carcerario è una priorità assoluta. E questa visita del Pontefice ci sprona a far di più e meglio”. Lo afferma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervistato da Avvenire. Oggi a Venezia ad accogliere papa Francesco, Nordio sottolinea: “Il sovraffollamento dipende da vari fattori. L'insufficienza di strutture, un eccesso di custodia cautelare e una concezione essenzialmente carcerocentrica del nostro sistema penale”. Secondo il ministro, “bisogna introdurre pene alternative per i condannati di imminente liberazione e i tossicodipendenti: pensiamo alle comunità. Ancora, servono accordi con altri Stati per consentire a detenuti stranieri di scontare nei Paesi di origine la pena”.
L'antichissima icona della Madonna Mesopanditissa viene esposta a lato dell'altare dove papa Francesco celebrerà la Messa in piazza San Marco, a Venezia. Si tratta della prima ‘uscita’ dopo 70 anni dell'immagine, conosciuta come Madonna della Salute e custodita nell'omonima Basilica. L'icona mariana giunse a Venezia dall'isola di Candia il 26 febbraio 1670 e il 21 novembre dello stesso anno venne collocata nella nicchia dell'altare della Basilica del Longhena, eretta dopo la pestilenza. Il termine significa ‘mediatrice di pace’, perché dinanzi alla sua immagine i veneziani e i candiotti, nel 1264, avevano posto fine alla guerra che li aveva visti coinvolti per un sessantennio. A Venezia viene chiamata Madonna della Salute perché da lei i veneziani riconobbero di aver ricevuto in dono la guarigione dalla peste e la salvezza da Dio.
“L'arte collabori a liberare il mondo da xenofobia, razzismo e dalle disuguaglianze. È l'ammonimento del Papa incontrando a Venezia gli artisti. Poi ha parlato delle “città rifugio: sono un'istituzione biblica destinata a prevenire lo spargimento di sangue innocente e a moderare il cieco desiderio di vendetta, per garantire la tutela dei diritti umani e cercare forme di riconciliazione”.
“È vero che nessuno ha il monopolio del dolore umano. Ma ci sono una gioia e una sofferenza che si uniscono nel femminile in una forma unica e di cui dobbiamo metterci in ascolto, perché hanno qualcosa di importante da insegnarci. Penso ad artiste come Frida Khalo, Corita Kent o Louise Bourgeois e tante altre. Mi auguro con tutto il cuore che l'arte contemporanea possa aprire il nostro sguardo, aiutandoci a valorizzare adeguatamente il contributo delle donne, come coprotagoniste dell'avventura umana”. Lo ha detto il Papa parlando agli artisti nella sua visita alla Biennale di Venezia.
"L'arte ci educa a questo tipo di sguardo: non possessivo, non oggettivante, ma nemmeno indifferente, superficiale. Ci educa a uno sguardo contemplativo. Gli artisti sono nel mondo, ma sono chiamati ad andare oltre. Ad esempio, oggi più che mai è urgente che sappiano distinguere chiaramente l'arte dal mercato. Certo, il mercato promuove e canonizza, ma c'è sempre il rischio che vampirizzi la creatività, rubi l'innocenza e, infine, istruisca freddamente sul da farsi”. Lo ha detto Papa Francesco incontrando gli artisti del padiglione della Santa Sede per la Biennale di Venezia.
“Da qui vorrei mandare a tutti questo messaggio: il mondo ha bisogno di artisti. Lo dimostra la moltitudine di persone di ogni età che frequentano luoghi ed eventi d'arte”. Dopo aver incontrato le detenute della casa di reclusione della Giudecca a Venezia, Papa Francesco si è recato nell'attigua Chiesa della Maddalena dove ha incontrato gli artisti che hanno dato vita al padiglione vaticano della Biennale. “Vi confesso che accanto a voi non mi sento un estraneo: mi sento a casa. E penso che in realtà questo valga per ogni essere umano, perché, a tutti gli effetti, l'arte riveste lo statuto di ‘città rifugio’, una città che disobbedisce al regime di violenza e discriminazione per creare forme di appartenenza umana capaci di riconoscere, includere, proteggere, abbracciare tutti. Tutti, a cominciare dagli ultimi”, ha aggiunto.
“Non isolare la dignità, ma dare nuove possibilità” a chi è recluso in carcere. L'appello arriva dal Papa nel corso della visita alle detenute recluse alla Giudecca. “Care sorelle e fratelli, tutti siamo fratelli, nessuno può rinnegare l'altro, buongiorno! Saluto con affetto tutti, e specialmente voi sorelle, detenute. Ho desiderato incontrarvi all'inizio della mia visita a Venezia per dirvi che avete un posto speciale nel mio cuore. Vorrei, perciò, che vivessimo questo momento non tanto come una 'visita ufficiale' del Papa, quanto come un incontro in cui, per grazia di Dio, ci doniamo a vicenda tempo, preghiera, vicinanza e affetto fraterno”.
“Oggi tutti usciremo più ricchi da questo cortile, forse chi uscirà più ricco – dice Bergoglio a braccio – sono io, e il bene che ci scambieremo sarà prezioso. È il Signore che ci vuole insieme in questo momento, arrivati per vie diverse, alcune molto dolorose, anche a causa di errori di cui, in vari modi, ogni persona porta ferite e cicatrici. E Dio ci vuole insieme perché sa che ognuno di noi, qui, oggi, ha qualcosa di unico da dare e da ricevere, e che tutti ne abbiamo bisogno”.
“Le carceri sono realtà difficili spesso aggravate da problematiche come sovraffollamento, violenze e carenze di strutture, ma sia sempre un luogo di rinascita per chi ha sbagliato”. A chiederlo è stato oggi Papa Francesco da Venezia, dove sta visitando il carcere femminile della Giudecca.
Prendendo la parola e incontrando nel cortile del penitenziario alcune detenute, Francesco ha denunciato come attualmente “il carcere è una realtà dura: problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, vi generano tanta sofferenza". Però, ha subito aggiunto, "può anche diventare un luogo di rinascita, morale e materiale, in cui la dignità di donne e uomini non è 'messa in isolamento', ma promossa attraverso il rispetto reciproco e la cura di talenti e capacità, magari rimaste sopite o imprigionate dalle vicende della vita, ma che possono riemergere per il bene di tutti e che meritano attenzione e fiducia”.
“Per questo – ha poi aggiunto il Pontefice nel suo discorso – è fondamentale che anche il sistema carcerario offra ai detenuti e alle detenute strumenti e spazi di crescita umana, spirituale, culturale e professionale, creando le premesse per un loro sano reinserimento. Non 'isolare la dignità', ma dare nuove possibilità! Non dimentichiamo che tutti abbiamo errori di cui farci perdonare e ferite da curare, e che tutti possiamo diventare guariti che portano guarigione, perdonati che portano perdono, rinati che portano rinascita”, ha concluso Papa Francesco parlando con le 80 detenute della Giudecca.
Sono iniziate intorno alle 7 le operazioni per gestire l'afflusso dei fedeli in piazza San Marco a Venezia, dove Papa Francesco celebrerà la messa alle ore 11, al termine della sua visita nella città lagunare. L'entrata ai varchi intorno all'area marciana si volge in maniera ordinata e sul grande palco in piazza, dove è stato allestito l'altare per le celebrazione, si sono disposti i componenti dell'orchestra che accompagnerà i canti. I fedeli hanno la possibilità di vedere le tappe della visita papale da alcuni maxi schermo. Un primo applauso si è già levato dalla piazza quando Papa Francesco è stato visto arrivare nel carcere femminile della Giudecca.
Papa Francesco è arrivato a Venezia dove, in questo momento, sta visitando il carcere femminile alla Giudecca. Il pontefice è giunto in elicottero da Roma ed è atterrato nel piazzale antistante alla casa circondariale. Al suo arrivo, il pontefice è stato accolto dal Patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, dal provveditore Rosella Santoro, dalla direttrice della struttura, Mariagrazia Felicita Bregoli e dalla comandante della polizia penitenziaria, Lara Boco. Nel cortile interno della Casa di Reclusione, sta incontrando le detenute alla presenza di alcuni volontari. Qui Francesco terrà il suo primo discorso in terra veneziana.
É atterrato alle 8 a Venezia l’elicottero di Papa Francesco, dove oggi è in visita ufficiale. Un evento storico che la città sta preparando da mesi.
Il governatore Luca Zaia è arrivato al carcere femminile della Giudecca per attendere l'arrivo del Papa.
Ecco il programma della visita del Pontefice. Tre le tappe programmate in laguna. La prima sarà alla Giudecca, dove incontrerà le detenute e visiterà il Padiglione della Santa Sede allestito all’interno del carcere per la Biennale. Davanti alla Basilica della Madonna della Salute, Papa Francesco parlerà ai giovani – che arriveranno da tutto il Veneto per incontrarlo – e chiuderà la mattinata con una celebrazione solenne in San Marco.