Covid, entro due mesi metà della popolazione europea contagiata dalla variante Omicron

La previsione dell'Oms. La variante corre verso l'Est Europa dove i livelli di vaccinazione sono più bassi

L'Omicron corre troppo veloce. Al ritmo attuale dei contagi, da qui a due mesi oltre il 50% degli europei sarà contagiato dalla variante Omicron del Covid. Lo ha detto il direttore dell'Oms Europa Hans Kluge in un briefing sull'andamento della pandemia del Vecchio Continente dove la variante Omicron, meno pericolosa ma più contagiosa, è ormai dominante. In alcuni Paesi europei il picco della variante Omicron è già stato raggiunto ma la situazione all'interno del continente è molto variegata quindi bisogna sempre ricordarsi di proteggere i più vulnerabili. "Sono anche profondamente preoccupato per il fatto che la variante si sta spostando verso est - ha aggiunto Kluge . e quindi dobbiamo ancora vedere il suo pieno impatto in paesi in cui i livelli di vaccinazione sono più bassi e dove si rischia una malattia più grave nei non vaccinati"

Secondo Kluge, le armi per combattere il Covid sono "pieno ciclo di vaccinazioni, booster, aumentare l'uso della mascherina e i modelli più efficaci di mascherina" e tutti i dispositivi medici necessari, sino ai respiratori. "Ma nessun Paese è al sicuro se un altro Paese non si comporta in maniera altrettanto sicura".  Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nel mondo 41 paesi non sono ancora stati in grado di immunizzare il 10% della loro popolazione, mentre 98 paesi non hanno raggiunto il 40% di vaccinati, in netto contrasto con i paesi occidentali dove la copertura vaccinale a volte raggiunge l'80%. 

Omicron
Omicron

E prima di rallentare la corsa di Omicron serviranno mesi. Almeno tre come ha specificato David Nabarro, inviato speciale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul Covid, preannunciando una situazione molto difficile per il prossimo trimestre, ma almeno "possiamo vedere la fine in vista".  "Temo che siamo alle prese con una maratona, ma non c'è modo di dire che siamo alla fine: possiamo vedere la fine in vista, ma non ci siamo. E ci saranno degli ostacoli prima di arrivarci", ha dichiarato Nabarro.  "E non posso dirvi quanto saranno cattivi, ma posso almeno dirvi cosa mi aspetto. Prima di tutto, questo virus sta continuando ad evolversi: abbiamo Omicron ma avremo più varianti" ha proseguito il funzionario dell'Oms.

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Sulla pericolosità di Omicron è intervenuto ieri anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, nel suo intervento alla conferenza stampa sugli ultimi provvedimenti anti-Covid adottati dal Governo: il messaggio che la variante Omicron "si connoti dall'incapacità di provocare la malattia grave non è corretto, è meno pericolosa di Delta ma ha la capacità di indurre la patologia grave e anche fatale".  "Uno studio sudafricano ha registrato 256 persone che hanno perso la vita per la variante Omicron e la larga maggioranza di esse aveva più di 60 anni di età. Questo fattore - sottolinea - continua a incidere".

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