Nuovo Dpcm 16 gennaio e zona rossa: regole più dure, la Lombardia in bilico

Governo al lavoro. Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato per lunedì 11 gennaio una riunione con Regioni, Anci e Upi. Ecco le misure al vaglio, tra conferme, nuovi parametri più restrittivi e l'ipotesi di una zona bianca-verde

Governo al lavoro per il nuovo Dpcm

Governo al lavoro per il nuovo Dpcm

Milano, 10 gennaio 2021 - Un altro giro di vite in arrivo. E' atteso per il 16 gennaio il nuovo Dpcm che farà scattare nuove restrizioni. Una linea dura che si è resa necessaria alla luce della curva epidemiologica: a preoccupare non c'è solo l'aumento dell'ormai noto indice di contagio Rt ma anche la pressione sugli ospedali, in particolare sulle terapie intensive. I prossimi giorni saranno scanditi da una giradola di incontri: domani è in programma un primo vertice convocato dal ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia con Regioni, Anci e Upi. Dopo nuove consultazioni interne all'esecutivo, le linee guida del provvedimento potrebbero essere illustrate in Parlamento già nella giornata di mercoledì. La nuova stretta rischia di colorare ancora una volta di rosso la Lombardia. "Siamo in zona arancione molto vicino alla zona rossa" ha sottolineato ieri il governatore Attilio Fontana. "I prossimi colori delle Regioni si decideranno venerdì, quando arriveranno i risultati al Cts. Dovremo capire se l'Rt e gli altri parametri che determinano il passaggio di colore peggioreranno nella prossima settimana, o miglioreranno - ha spiegato -. Nel caso in cui dovessero peggiorare, noi siamo vicini al rosso, c'è la possibilità che dal venerdì della prossima settimana, per la Lombardia scatti la zona rossa". "Dall'inizio di dicembre l'indicazione dei parametri che determinano il passaggio delle Regioni da una zona all'altra, è stata modificata e resa più rigorosa. I dati che non scendono indicano che dobbiamo prestare attenzione, non possiamo ritenere che il problema si sia risolto", ha concluso.

Il nuovo parametro per la linea del rigore

Tra le misure al vaglio per rendere ancora più stringenti le regole anti-Covid c'è anche l'ipotesi di nuovo parametro per decidere se una Regione debba finire in zona rossa. Infatti, dopo l'abbassamento della soglia dell'Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, ora è il dato sull'incidenza a vedere stringere i parametri: l''idea è di far scattare automaticamente la misura più restrittiva in caso caso di superamento dei 250 casi ogni 100mila abitanti.  La proposta è stata avanzata dall'Istituto superiore di Sanità, ed condivisa dal Cts. In questo modo sarebbe ancora più facile entrare nella fascia rossa e Veneto e l'Emilia Romagna potrebbero essere in questa fascia già alla fine della prossima settimana. 

Ecco la mappa dell'Italia: le zone fino al 15 gennaio / Pdf

Nuovo Dpcm: governo al lavoro

Anche se il provvedimento è ancora in fase di elaborazione, alcune direttive parrebbero già assodate. Resta il divieto di spostamento (anche tra regioni gialle) se non per motivi di lavoro, salute e urgenza. Nessuna novità anche sul fronte del coprifuoco, che dovrebbe essere confermato nel suo orario (dalle 22 alle 5). Sarebbe confermata la deroga che permette spostamenti dai comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km (esclusi gli spostamenti verso i capoluoghi di provincia). È invece ancora aperta la discussione se confermare o meno la possibilità di muoversi una sola volta al giorno in massimo due persone per andare a trovare parenti e amici, nell'ambito della regione se gialla, solo in ambito comunale se arancione o rossa. Per bar e ristoranti sarà confermata l'apertura nelle regioni gialle fino alle 18 mentre dovrebbero ancora rimanere chiuse palestre e piscine, anche se il ministro Spadafora preme per una riapertura, almeno per lezioni individuali. Determinante sarà il giudizio del Comitato tecnico-scientifico. 

In arrivo la zona bianca-verde

Oltre alle zone gialle, arancioni e rosse potrebbe arrivare anche una nuova fascia di rischio, quella più bassa. Una zona bianca o verde per le regioni "virtuose" con una bassa incidenza di contagio. Al momento nessuna regione rientrerebbe nei parametri ipotizzati ma la nuova catalogazione potrebbe essere già introdotta in vista di nuovi scenari. 

Il rebus riapertura della scuola

Resta da sciogliere il rebus della scuola in presenza. La Lombardia ha deciso il mantenimento della didattica a distanza per le superiori (almeno) fino al 24 gennaio. Misure analoghe sono state prese in altre regioni italiane. In merito al mancato rientro alla scuola in presenza negli scorsi giorni non sono mancate le proteste e le prese di posizione da parte di studenti e mondo scolastico. Il governo potrebbe uniformare il quadro e intervenire con un Dpcm e posticipare il ritorno in classe almeno al 1 febbraio, per evitare che ogni regione vada in ordine sparso. "Ho sempre detto - ha detto ieri Fontana - che c'è l'assoluta necessità, come prima operazione, di consentire agli studenti di fare lezione in presenza, ma in questo momento precauzione ed evoluzione della pandemia devono indurre a cautela. Se la prossima settimana dovessimo entrare in zona rossa il discorso della riapertura sarebbe superato (le scuole superiori dovrebbero riaprire il 25 gennaio ndr)".