Nuovo Dpcm, Lombardia in attesa. Sala: "Si sta lavorando, ogni parola inopportuna"

Il sindaco di Milano esclude un lockdown. Il primo cittadino di Bergamo: "Dobbiamo far scendere indice Rt sotto 1"

Milano, la galleria Vittorio Emanuele deserta (Ansa)

Milano, la galleria Vittorio Emanuele deserta (Ansa)

Milano, 3 novembre 2020 - E' attesa per il nuovo Dpcm. Salvo sorprese dell'ultimo minuto, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, prima di adottare le nuove misure restrittive allo studio, vorrebbe infatti vedere i nuovi dati di oggi e l'aggiornamento della curva epidemiologica da parte dell'Istituto superiore di sanità. Osservata speciale la Lombardia, regione con il più alto numeri di contagi e con un indice di trasmissibilità Rt pari a 2. Ma gli occhi sono per lo più puntati su Milano e la Città metropolitana, dove l'Ordine dei medici chiede addirittura un lockdown immediato. Idea condivisa anche dal virologo Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell'università di Padova che, anzi, avrebbe voluto anticipare i tempi: "Si doveva pensare a chiudere in maniera mirata determinate zone 15 giorni fa, e non saremmo a questo punto".

Di parere contrario il sindaco Giuseppe Sala: "Ad oggi, lato Regione Lombardia, non si ipotizza nemmeno lontanamente di andare verso un lockdown stile marzo e aprile. E io lo condivido". Parole che allontanano gli scenari e i timori emersi nell’ultimo weekend, parole proferite durante l’intervento col quale ieri ha informato il Consiglio comunale sui contenuti dell’incontro avuto col presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, insieme agli altri sindaci delle città capoluogo. Riguardo il nuovo decreto, però, non si sbilancia: "Preferisco aspettare, perche' i lavori sono ancora in corso. Ogni parola oggi rischia di essere inopportuna, visto che il Dpcm nascerà da governo e Regione Lombardia". E ancora: "Credo che da questa situazione si uscirà solo tutti insieme, se si darà ognuno il proprio contributo. Da sindaco, gli unici momenti destabilizzazione sono quelli in cui non vedo tutti voler essere parte del tema. La comunità è larga e fatta di tante facce, di tante aziende e di tante volonta'. Anche da questo punto di vista Milano puo' dare qualcosa in piu' e essere esempio di un cambiamento. La nostra città, lo dico sempre, ha 26 secoli di storia, ed è evidente che tutte le volte che è stata costretta a cambiare, o ha voluto a farlo, ha dato il suo meglio e io penso che sarà così anche questa volta. Sarà più faticoso per la situazione nuova e inaspettata, ma ne usciremo trasformati, essendo da esempio a tutto il paese".

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Più critico il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori: "Per frenare la nuova ondata di contagi Governo e Regioni hanno stabilito oggi un metodo di lavoro che ritengo condivisibile: il Governo si occupa di fissare misure valide per tutto il Paese (e necessariamente dovranno essere piu' stringenti di quelle decise fin qui) e le Regioni piu' colpite si incaricano di aggiungere altri provvedimenti piu' specifici per i loro territori, predefiniti e a associati in modo automatico ai diversi livelli di contagio e di saturazione delle strutture sanitarie. Il problema è che in questo momento non si capisce di quali provvedimenti esattamente si tratti".  "E' importante che siano chiaramente indicati a monte, così che i cittadini sappiano gia' cosa accade se si supera una determinata soglia di contagi e di 'fatica' degli ospedali - spiega Gori -. E' urgente quindi che Governo e Regioni si ritrovino e definiscano uno schema chiaro. Ed e' importante e' che siano automatici anche gli aiuti economici per le imprese e per i lavoratori cui si chiedono sacrifici per tutelare la salute pubblica. Sappiamo comunque che situazione lombarda e' tra le piu' critiche: siano tra i livelli 3 e 4 (il piu' alto); e' quindi molto probabile un'ulteriore "stretta" delle relazioni sociali, anche se al momento cerchiamo di escludere il lockdown. Bergamo continua ad essere la provincia lombarda meno colpita ma anche qui l'indice Rt e' vicino a 1,5: un segnale che ci deve preoccupare e che al momento impedisce di immaginare misure piu' "leggere" rispetto al resto della regione".

L'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera ci tiene, però, a sottolineare che, anche se si aspetta il nuovo Dpcm, la Regione non ha assunto un atteggiamento di attesa. "Noi siamo la prima Regione che ha assunto dei provvedimenti rigidi anticipando il governo - ricorda Gallera-. Siamo stati la prima regione che ha anticipato alle 18 la possibilità di bere al di fuori dei locali, siamo stati la prima regione che ha introdotto il 'coprifuoco', quindi Regione Lombardia è stata la prima a compiere delle misure importanti". Ora, aggiunge l'assessore, "dobbiamo misurare l'efficacia delle misure prima di assumerne delle altre e tenere monitorata la situazione sanitaria, non stiamo attendendo". Gallera di dice inoltre "contento di una mobilitazione dell'Ordine di Milano e spero che questo comporti il fatto che i medici di medicina generale diventino fortemente protagonisti nell'eseguire i tamponi nei loro studi o nei luoghi che metteremo a disposizione". "Questa sensibilità del presidente dell'Ordine - prosegue - spero che si traduca nell'aiutare il sistema sanitario nei prossimi giorni".

Nuovo Dpcm, cosa cambia/ Coprifuoco serale nazionale

Sul tavolo l'ipotesi di un 'coprifuoco' su tutto il territorio nazionale alle 21 o alle 22 (l'orario è ancora in corso di valutazione). Al centro della discussione anche una possibile chiusura dei ristoranti la domenica, che però non piace a molti. Centri commerciali chiusi nel weekend, ad eccezione di negozi alimentari, farmacie e parafarmacie.

Gli spostamenti

Previsto un limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio" salvo esigenze di lavoro, studio e salute.

Trasporti pubblici

Il governo prevede a livello nazionale "la riduzione al 50% del limite di capienza dei mezzi pubblici locali"

Scuola, Dad al 100% alle secondarie

Nel dpcm si prevede "anche integralmente" la didattica a distanza per le scuole di secondo grado. Sotto questo aspetto non cambia nulla in Lombardia, dove un provvedimento analogo è stato anticipato dal governatore Fontana. Ma si parla anche di scuola in presenza solo fino alla prima media nelle zone rosse.

Chiudono mostre e musei

Ulteriore stretta al mondo dell'arte e della cultura: chiuderanno infatti musei e mostre. Off limits corner giochi all'interno di bar e tabaccherie. "In linea con la chiusura delle sale bingo e delle sale scommesse" introdotta con il Dpcm dello scorso 24 ottobre, ha spiegato il premier "chiudiamo anche i corner per le scommesse e giochi ovunque siano"