Navigator, esercito alle prime armi

Quattro su dieci non hanno mai lavorato. Ora devono aiutare gli altri a ricollocarsi

I navigator radunati a Palazzo Lombardia

I navigator radunati a Palazzo Lombardia

Milano, 10 settembre 2019 - Inserirsi nel mondo del lavoro aiutando gli altri a fare altrettanto. Quattro navigator su dieci, tra i 329 assegnati alla Lombardia, sono alla prima esperienza lavorativa o, alle spalle, non ne hanno di pertinenti con le politiche attive per l’impiego. Ieri mattina 284 di loro già contrattualizzati (gli altri dovrebbero essere assunti entro la fine di ottobre) sono stati convocati a Palazzo Lombardia per i primi due giorni di formazione in vista di quello che sarà il loro lavoro: aiutare i centri per l’impiego a prendere in carico dei 23mila beneficiari lombardi del reddito di cittadinanza.

«Vengo da Reggio Calabria e ho scelto la provincia di Lecco perché spero di potermi stabilizzare qui», racconta un ragazzo all’ingresso. Metà dei navigator, infatti, sono residenti in altre regioni, in particolare del Centro Sud, soprattutto Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Lazio e Basilicata. Riceveranno 300 euro lordi mensili a titolo di rimborso forfettario delle spese di viaggio, vitto e alloggio, oltre ai 1.700 euro netti di stipendio per due anni. Un piccolo esercito che non poteva essere più eterogeneo: c’è chi, neolaureato, è al primo impiego e in un territorio che non conosce; chi, invece, è lombardo e da anni si occupa proprio di formazione. Il 62% di loro ha, comunque, esperienze lavorative pertinenti alle spalle. Ci sono avvocati, psicologi e anche ex docenti. In comune hanno una laurea e l’aver superato un concorso (con il quale si candidavano per singole province) con 100 domande a risposta multipla su temi come economia aziendale, disciplina dei contratti e regolamentazione del mercato del lavoro.

Quello di ieri per i nuovi navigator lombardi è stato un primo giorno di scuola per prendere confidenza con il modello lombardo di politiche attive per il lavoro grazie alle lezioni dei dirigenti della Regione e delle Province. E oggi torneranno di nuovo a Palazzo Lombardia. Poi ci sarà la seconda fase della formazione, anche sul campo, in carico ad Anpal. «Di certo non risolveremo tutti i problemi occupazionali della Lombardia – dice convinta Agata, che arriva dalla Sicilia – ma, oltre a trovare noi un lavoro, vogliamo dare un contributo positivo a chi cerca occupazione».«Il reddito di cittadinanza – spiega il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana - se è declinato come un sussidio, non va bene. La formazione serve a fare in modo che si impegnino a farlo diventare un ulteriore mezzo, oltre alle politiche attive già esistenti, per aiutare i cittadini a trovare occupazione».