Malattia di Crohn, autotrapianto di tessuto adiposo per curare fistole gravi

Lo studio di 5 ospedali, tra cui il Sacco di Milano, si basa su un innovativo dispositivo che prevede trapianto tissutale, generalmente dall'addome

Una sala operatoria (foto di repertorio)

Una sala operatoria (foto di repertorio)

Trattare i pazienti che presentano fistole gravi causate dalla malattia di Crohn con un autotrapianto

di tessuto adiposo ottenuto utilizzando un dispositivo made in Italy. E’ l’innovativo approccio di 5 grandi ospedali (l'Irccs Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, il Sacco di Milano, l'Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze, l'Irccs Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma e l'Aou Federico II di Napoli) che danno via al trial Attic arruolando i primi pazienti con malattia di Crohn che hanno sviluppato,  come conseguenza del processo infiammatorio associato alla patologia, una fistola perianale complessa (Malattia perianale di Crohn, Mpc). Lo studio multicentrico, randomizzato in doppio cieco - spiega una nota - prevede il reclutamento di 80 pazienti, uomini e donne con età media di 35 anni, tutti multiresistenti alle terapie standard finora utilizzate,

quali farmaci biologici sistemici o locali e intervento chirurgico. L'obiettivo del trial è sottoporre un gruppo di  pazienti a trapianto tissutale mediante infiltrazione di tessuto adiposo autologo microfratturato attorno alla fistola, valutandone l'efficacia a distanza di 24 settimane. L'intera procedura di prelievo, micro-frammentazione e somministrazione di tessuto adiposo viene effettuata con dispositivo Lipogems e avviene in un unico tempo chirurgico, facilitando l'organizzazione pre-operatoria e il successivo decorso del paziente. 

Lipogems è un dispositivo medico realizzato da una multinazionale italiana con sede a Milano, certificato e autorizzato. Prevede un piccolo prelievo di tessuto adiposo, generalmente dall'addome, la sua processazione e il successivo innesto. Questo processo di micro-frammentazione simula un danno tissutale e innesca i naturali processi di riparazione dei tessuti.

In particolare, la malattia di Crohn è caratterizzata da un processo infiammatorio cronico che può interessare tutto  l’apparato digerente. Nel suo decorso la patologia può complicarsi con lo sviluppo di fistole e/o ascessi perianali in circa un terzo dei casi (23-38%). La comparsa della Malattia perianale di Crohn comporta una condizione molto invalidante con compromissione significativa della qualità della vita dei pazienti, nella grande maggioranza in età giovanile, legata anche ai limiti che la Mpc pone all'attività di relazione e alla capacità lavorativa.