Vaccinazioni, 820mila lombardi tra i 30 e i 60 anni spariti dai radar

Il 21% è under 40 e il 20% non è ancora 50enne. Vademecum anti-bufale dell’Istituto superiore della sanità Per recuperare gli over 60 che mancano all’appello sono state predisposte delle unità mobili

Avanzamento della campagna vaccinale in Lombardia

Avanzamento della campagna vaccinale in Lombardia

Brescia - Quelli che il vaccino proprio no. Premessa doverosa: in Lombardia, la percentuale di adesioni al vaccino contro Sars-Cov2 sono elevate, con punte sopra il 90% tra gli over 70. Non era scontato, visti gli esiti non brillanti di altre campagne vaccinali, come quella anti-influenzale. Ormai sappiamo, però, che del virus c’è ancora tanto da capire e che con le varianti è difficile poter dire quando raggiungeremo l’immunità di gregge. Bene, quindi, chi si è vaccinato, ma è fondamentale guardare anche il bicchiere ‘mezzo vuoto’.

Nella fascia fra i 30 e i 60 anni, in particolare, all’appello mancano ancora 815.548 lombardi, di cui 237mila fra i 30 e i 39 anni (21% della platea), 297mila tra i 40 e i 49 anni (20%), 281 mila tra i 50 e i 59 anni (17%). In pratica, 1 su 5, all’interno di questo range, non si è ancora prenotato per la profilassi vaccinale. Dati che spiegano anche il successo della manifestazioni no pass delle ultime settimane.

Non tutti possono essere classificati come no vax convinti, anche se la propaganda fatta circolare sui social da questi gruppi (e le tante incertezze da parte delle istituzioni nell’anno e mezzo di pandemia) hanno finito per alimentare dubbi legittimi di fronte ad un vaccino nuovo. Le sirene del web sono state forse più abili rispetto alle voci istituzionali nel catturare l’interesse degli ‘attendisti’, alimentando diffidenza e confusione. Per questo persino l’Istituto superiore di sanità ha sentito la necessità di scendere in campo con un vademecum anti bufale, pubblicato pochi giorni fa, per cercare di recuperare un gap informativo che spiega, almeno in parte, perché anche persone lontane dal mondo no vax non abbiano ancora deciso di vaccinarsi.

Con l’avvicinarsi della prima campanella, ora l’attenzione si sta spostando verso la fascia degli under 19, quella partita per ultima e quindi più in ritardo in termini di copertura (29% in Lombardia con seconda dose), che tuttavia non risulta così distante dalle altre fasce d’età per adesione (71%, non scontato vista la giovane età). Per andare a recuperare gli over 60 restii al vaccino sono state predisposte unità mobili: iniziativa lodevole visto che proprio quella fascia d’età è la più a rischio. È ora fondamentale, però, non dimenticarsi di chi ‘sta in mezzo’, e che può comunque ammalarsi in modo grave e contribuire a favorire la diffusione del virus.