REDAZIONE CRONACA

LA LETTERA Tagli, tasse e... gatti nel sacco

«NON dire gatto se non ce l’hai nel sacco», l’adagio del Trap da Cusano Milanino ci aiuta a superare questa sbornia di numeri sulle nostre tasche di Ivano Costa, caporedattore de Il Giorno

Ancora promesse, promesse e solo promesse. Da decenni ogni leader italiano assicura: taglieremo le tasse e poi... giù mazzate. Non sono credibili Parau, da ilgiorno.it -------------- Mi piace la promessa di Renzi, come mi era piaciuta quella di Berlusconi, di Prodi e dei politici dc e psi. Meno tasse e più soldi a noi cittadini. Ma chi crede più a loro? Maria, da ilgiorno.it

«NON dire gatto se non ce l’hai nel sacco», l’adagio del Trap da Cusano Milanino ci aiuta a superare questa sbornia di numeri sulle nostre tasche: sale il Pil...no scende, le proiezioni della ripresa – c’è o non c’è? –, via la tassa sulla prima casa (il prossimo anno)... no, resta ma cambierà nome... Ecco, la questione sta proprio nel gatto. Per il momento l’Italia non l’ha ancora acciuffato, quindi si parla di proiezioni, di manovre che sulla carta potrebbero portare a sconti sulle tasse, a una riduzione di Irap e Ires (entro il 2017) che potrebbe dare slancio alla ripresa economica e a quelle piccole e micro imprese che hanno l’acqua alla gola, a una riduzione della pressione fiscale di circa 50 miliardi (nei prossimi cinque anni, però). Per ora siamo in presenza di conti di alta ragioneria, “di speranza” , che sottolineano almeno l’uscita da un periodo in cui abbiamo fatto i conti con un’economia di guerra (e qualcuno ne ha approfittato speculando sui mercati). Acciufferemo mai il gatto? Chissà, l’impresa sarebbe certo più agevole se tutti pagassero le tasse. ivano.costa@ilgiorno.net