L'influenza è finita ma nel 2022 ha colpito oltre sei milioni di italiani

Numeri in crescita rispetto al 2021 ma inferiori a prima del Covid. Secondo il bollettno Influnet i contagi sono ormai sotto il livello della soglia epidemica

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Milano, 9 maggio 2022 - L'influenza è finita o meglio l'epidemia di influenza 2021-2022. E si lascia dietro 6 milioni e 539.00 casi, di cui circa 167mila nell'ultima settimana monitorata dai medici sentinella della rete Influnet dell'Istituto superiore di sanità. Un dato superiore allo scorso anno quando erano in vigore una serie di strette regole anti Covid ma inferiore alla stagione 2019-2020. Da ricordare che insieme alla terza dose anti Covid per moltissimi italiani è stato possibile anche vaccinarsi contro l'influenza.

A sancire la fine dell'influenza è i il bollettino conclusivo Influnet della stagione 2021-2022, relativo al periodo 25 aprile-1 maggio.  "Nella diciasettesima e ultima settimana di monitoraggio - si legge nel rapporto - la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali torna sotto il livello della soglia epidemica, con un'incidenza pari a 2,83 casi per mille assistiti", pur maggiore rispetto ai 0,42 casi per mille della stagione 2019-20, l'ultima in cui è stata osservata un'epidemia di influenza, "saltata" l'anno scorso anche grazie alle restrizioni anti-Covid.  In tutte le fasce di età l'incidenza delle sindromi similinfluenzali è in diminuzione". Nei bimbi under 4 è scesa a 9,03 casi per mille assistiti, nella fascia 5-14 anni a 3,93e, dai 15 ai 64 anni a 2,53 e tra gli over 65 anni a 1,33 per mille.

A livello geografico in 11 regioni  (Trento, Veneto, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna), tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, il livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali è sotto la soglia basale di 3,16 casi per mille assistiti. 

Secondo il rapporto Influnet virologico la circolazione dei virus influenzali durante la stagione 2021/2022 in Italia è stata, nel complesso, più limitata rispetto alle stagioni pre-Covid19.  La stagione è stata caratterizzata da un avvio ritardato, a fine di febbraio, e da una netta predominanza dei virus influenzali di tipo A (99,7%), in particolare appartenenti al sottotipo H3N2 (99% dei ceppi A sottotipizzati). Molto limitate sono state, invece, le identificazioni attribuibili ai virus di tipo B (0,3%).

Nel complesso, dall’inizio della stagione al 4 maggio, su un totale di 13.063 campioni clinici raccolti dai diversi laboratori, 1.899 (14,5%) sono risultati positivi al virus influenzale: 1.893 di tipo A (99,7%) e 6 di tipo B (0,3%). Nell’ambito dei virus A, 1.336 sono risultati H3N2 (70%) e 13 H1N1pdm09 (0,7%), mentre 544 non sono stati ancora sottotipizzati. Tra  questi, 3.843 (29%) sono risultati positivi a Covid.