LUCA BALZAROTTI
Cronaca

Impianti sci chiusi in Lombardia: beffa milionaria sotto metri di neve

Montagne imbiancate come non succedeva da tempo nell’anno dello stop forzato alle funivie. Allerta valanghe

Neve a Foppolo

Milano, 9 dicembre 2020 -  Tanta neve , in Lombardia, per le festività dell’Immacolata non si vedeva da anni. Una beffa per le 44 società che gestiscono i 22 comprensori della regione, costretti a guardare le piste da discesa imbiancate, accompagnata da disagi: centri isolati in montagna, strade chiuse, linee elettriche interrotte e pericolo di valanghe elevato.

Le misure anti-Covid 19 hanno impedito l’avvio della stagione sciistica come tradizionalmente avviene nel primo weekend di dicembre. Funivie e seggiovie resteranno chiuse almeno fino all’Epifania nei 40 Comuni dello sci in Lombardia, dove le società impiegano 1.200 dipendenti e fatturano circa 100 milioni (più della metà nel periodo natalizio). Fermi anche gli oltre 2mila maestri di sci delle 68 scuole presenti nella regione.

In Lombardia lo stop forzato allo sci blocca un’industria da 700 milioni di euro l’anno (10 miliardi in Italia) considerato anche l’indotto della ristorazione, degli alberghi e del commercio al dettaglio. Con la neve per ora fioccano solo i disagi provocati da metri di neve accumulati in pochi giorni nei centri abitati.

A Foppolo (1.500 metri), una delle principali località sciistiche della Valle Brembana (Bergamo), è emergenza (VIDEO). In 72 ore sono caduti due metri di neve: il sindaco, Gloria Carletti, ha contattato la prefettura che ha allertato i vigili del fuoco. Due squadre hanno lavorato dalla scorsa notte per liberare le strade ostruite dalla neve e ripristinare la viabilità interrotta. Nella tarda mattina di ieri la strada provinciale che porta al paese con 180 abitanti è stata chiusa per il rischio di valanghe. Un pericolo che, stando alla mappa pubblicata da Arpa Lombardia, resta elevato (anche se con sfumature diverse) su tutto l’arco alpino. Foppolo è rimasto a lungo isolato, senza telefono e senza corrente (VIDEO): le linee sono state ripristinate solo nel pomeriggio di ieri. La neve ha ricoperto anche la provincia di Brescia, sopra i mille metri, con accumuli che variano da 80 centimetri a 1,20 metri sopra i 1.500 metri.

Oltre 2,50 metri sono caduti al passo del Tonale, due metri a Ponte di Legno in Vallecamonica: i collegamenti sono stati ripristinati, ma restano vietati ai mezzi pesanti. Tanta neve anche in Valtellina e in Valchiavenna. In provincia di Sondrio, nel centro abitato di Aprica (1.175 metri) dove un anno fa si vedeva la terra si contano 60 centimetri; 1,30 metri a Madesimo, 55 centimetri a Santa Caterina Valfurva, 47 a Bormio, 81 a Livigno. In provincia di Varese non c’è stato bisogno di andare in montagna: venerdì nel capoluogo si contavano 27 centimetri e disagi.