FEDERICO MAGNI
Cronaca

Barmasse firma l’impresa: domate le creste del Cervino

Il primo a riuscire a scalarle in solitaria, l’ultima conquista la via De Amicis: "Non sono partito puntando al primato, volevo ritagliarmi il mio tempo"

L’alpinista valdostano Hervé Barmasse

Cervinia -  L’abbraccio di Hervé Barmasse al suo Cervino. L’alpinista valdostano è il primo a scalare tutte le creste del Cervino in solitaria. All’inizio di marzo infatti ha raggiunto la base della Gran Becca e ha salito la via De Amicis da solo compiendo la prima solitaria della via e diventando il primo scalatore a “cavalcare” le sei spettacolari creste con questo stile. Sono la Cresta del Leone, l’Hornli, Zmutt, Furggen e le meno note Deffeyes e De Amicis. Un’avventura che per la prima volta era riuscita a un “certo” Luigi Carell in cordata. Ora è stato aggiunto un nuovo tassello alla storia dell’alpinismo sulla montagna più bella delle Alpi. "Sapevo che avrei potuto farlo e così l’ho fatto assaggiando ogni appiglio e arrampicando leggero là dove la roccia era particolarmente friabile - ha raccontato - Solo in un tratto, sul famoso passaggio Crétier ho usato per alcuni metri la corda; per altro con una tecnica inventata da me stesso e che, in caso di caduta, non è detto ti risparmi dalle conseguenze più gravi. Ma anche questa scelta era ponderata più di quanto non si possa aspettare. Alla fine tutto è andato bene e alle 16.30 ero nuovamente a Cervinia dove i miei genitori mi hanno invitato a bere una birra". Nel 2014 Barmasse aveva scalato in 17 ore, sempre in solitaria le quattro creste principali del Cervino. Partito dal bivacco Bossi, Hervé ha scalato la “Cresta di Furggen” fino alla vetta delle mitica piramide, è sceso dalla cresta dell’Hornli, ha attraversato la base della parete Nord, ha risalito la “Cresta di Zmutt” ed è sceso dalla “Cresta del Leone” arrivando alla capanna Carrel, dove lo attendeva suo padre Marco.

"È un viaggio iniziato anni fa. Credo intorno al 2007 quando avevo salito la via Deffeyes - racconta ancora lo scalatore - e non è nemmeno finito. Non sono in cerca di record. Soprattutto sul Cervino dove per salire da soli bisogna essere molto concentrati perché se ad ogni passaggio insegui il cronometro rischi di farti molto male. C’è sempre un po’ un problema legato alla roccia. Devi sentirti bene e andare. Non sono partito per questa ascensione con la presunzione di portare a casa un primato, bensì con la spontanea necessità di ritagliarmi il mio tempo; il mio attimo fuggente che ho raccolto a piene mani per vivermi profondamente attraverso l’alpinismo solitario che regala conoscenza e consapevolezza". L’amore per la montagna, l’avventura e in particolare il legame intimo con il Cervino infatti è un affare di famiglia. Barmasse è un nome che lega quattro generazioni di alpinisti e di guide. Hervé, classe ‘77, è il più giovane dei Barmasse, la famiglia di Valtournanche che interpreta da più di un secolo la tradizione delle guide del Cervino. Il bisnonno Michele fu protagonista dell’alpinismo pionieristico di inizio Novecento, Luigi partecipò con Carrel e Pellissier alla spedizione del 1956 in Terra del Fuoco e alla conquista del Monte Italia, Marco è stata la più forte guida alpina degli ultimi decenni del Novecento, con prime ascensioni, prime invernali. E poi Hervé che scala in solitaria la parete Sud della Grande Becca, il granito del Karakorum, della Patagonia e dà nomi a montagne inviolate in giro per il mondo. Legato al padre Marco nel 2010 era riuscito ad aprire una nuova via di 1200 metri nel couloir che divide in due l’immensa parete sud del Cervino che in molti avevano tentato. Solo padre e figlio legati alla stessa corda per una aleatoria e difficile meta comune avevano raggiunto quell’obiettivo.

Ma anche l’Himalaya ha esercitato il suo richiamo e Barmasse in tanti anni di carriera ha portato il suo stile anche sulle montagne più alte del mondo. Nel 2017, in compagnia di David Gorttler, in sole 13 ore e in stile alpino (senza corde fisse e campi pre-allestiti) ha scalato i 2.200 metri della difficile Parete Sud dello Shisha Pangma (8.027). La pandemia ora ha sconvolto i piani a tanti alpinisti e anche Barmasse per il momento si sta dedicando a tempo pieno alla famiglia e ai bimbi piccoli. Ma i progetti per altre avventure in quota non mancano. "Personalmente mi sono dato un po’ di tempo perché le cose si sistemino un po’ - spiega -. Avevo programmato di partire a gennaio per il Pakistan ma ho preferito rimandare. Tornerò nel Karakorum prima o poi, tanto credo che nessuno ruberà la mia idea".