PIERO DEGLI ANTONI
Cronaca

Gene Gnocchi, guru pasticcione inguaiato dal telefonino

Lo spettacolo al Franco Parenti

Gene Gnocchi

Milano, 29 novembre 2017 - Gene Gnocchi, stasera debutta al teatro Parenti.

Perché il titolo del suo spettacolo è“Il procacciatore?"

«Il protagonista è il capo di un movimento, una specie di guru che cerca di fare proseliti, qualcosa che assomiglia a Tom Cruise in “Magnolia” oppure anche a Beppe Grillo. Tiene una conferenza in cui discetta dei grandi problemi mondiali e lo fa con una serie di slide gestite attraverso una app del telefono. Ma a un tratto gli arriva il messaggio di una donna, e quel messaggio appare sullo schermo in sala dove tutti possono leggerlo...».

Cosa dice il messaggio?

«La donna gli chiede di risolvere un problema urgente, e lui risponde che non può perché si trova al primo matrimonio gay della camorra, insieme con Gigi D’Alessio, Tony Servillo e Sofia Loren. Ma la donna non gli crede, e gli chiede di mandarle le foto che lo provino...».

Detta così, sembra una satira sul mondo ossessionato dagli smartphone e dalla connessione permanente...

«Una volta eravamo noi a possedere il telefonino, oggi è il telefonino che possiede noi. Nello smartphone noi mettiamo tutta la nostra vita, è il vero custode della nostra esistenza».

Eppure lei è molto presente sui social network...

«Solo su Twitter, dove ogni giorno invio due o tre battute, quelle scartate dal “Rompipallone” (la sua rubrica sulla Gazzetta) oppure quelle che mi suggerisce l’attualità. Uso Twitter per tenermi informato».

Non segue nessun altro?

«“Lercio notizie” e a volte Spinoza».

Torniamo allo spettacolo: anche lei ha fondato un movimento politico...

«Si chiama Il Nulla, e abbiamo già stilato un programma completo. Al primo punto c’è il problema dell’immigrazione. Proponiamo di introdurre il “Gratta e resta”: l’immigrato che arriva dovrà comprare con due euro il tagliando del Gratta e resta. Se trova la scritta “resta” può restare in Italia, altrimenti se ne deve andare in un altro Paese».

Il secondo punto?

«Riguarda la scuola. Noi pensiamo che i figli non debbano andare più a scuola, così abbiamo risolto il problema di doverli andare a prendere. Abbiamo superato anche il ministro Fedeli».

Chi è il vostro candidato premier?

«Giorgio Mastrota. Abbiamo già avuto l’endorsement di Fiorello».

È difficile fare teatro?

«A giudicare dall’andamento delle prevendite del mio spettacolo, sì. Ma per chi fa il mio mestiere è imprescindibile. A teatro puoi fare cose che in televisione non ti permetterebbero mai. Ci sono sempre meno soldi e meno voglia di rischiare.»

Cosa le piace in tv?

«Non mi perdo neanche una puntata delle televendite di Case Tomasi».

A parte il suo libro appena uscito (“Il petosauro dello zucchero”) che volume sta leggendo?

«Gli scritti di Sandro Penna, e anche “Un solitario amore” di Beppe Salvia, un poeta meraviglioso».

Chi vincerà le elezioni?

«Penso Berlusconi. Ma solo per sfinimento».

Il Procacciatore fino al 3 dicembre al Parenti via Piero Lombardo 14.