
Il gruppo Hesperya
Cremona, 26 aprile 2017 - Un fantasma si aggira nel Forte di Pietole, a Borgo Virgilio nel Mantovano. Le prove le hanno trovate i ghostbusters bresciani dell’associazione Hesperya che hanno svolto un’accurata indagine nel forte austroungarico, struttura oggi circondata da una folta vegetazione. «Noi ci siamo interessati a questo Forte perché sede di numerosi combattimenti, interessante quindi anche da un punto di vista paranormale: abbiamo deciso di fare un’indagine per vedere se fosse rimasta qualche traccia» racconta Katia Celestini del gruppo Hesperya e protagonista di un vero faccia a faccia con un fantasma. «Il forte è molto esteso nella boscaglia, con diversi dislocamenti in mattoni e mura. In una sala, la sala dell’esplosione (la fortezza era una polveriera dove si verificò una forte esplosione), abbiamo riscontrato interessante anomalia fotografica: sostanzialmente facendo foto in infrarosso, sulla parete di fondo, vicino alla porta di ingresso, la parete è in muratura, la mia ombra si stampa sul muro ma non è girata di 3 quarti verso sinistra come dovrebbe essere, l’ombra è girata di 3 quarti verso destra - spiega Katia Celestini -. In quel momento in quella stanza ero sola, quindi avrebbe dovuto esserci solamente la mia ombra».
Gli esperia Hesperya svolgono le loro indagini con un metodo assolutamente scientifico, con l’utilizzo di camere ad infrarossi, e quando viene rilevata un’anomalia, audio, video o fotografica, tornano successivamente nello stesso posto e ricreano le medesime condizioni per avere la certezza della particolarità di quanto registrato. «Tornati una seconda volta per una nuova indagine, abbiamo avuto interessantissime anomalie audio in un’altra stanza (la cosiddetta sala di Nicola dalle nostre guide, dove sarebbe morto un giovane soldato che non si è fermato all’alt di un commilitone: era notte e l’ha ucciso). Avevamo ricetrasmittenti per tenerci in contatto con i Ghosthunter Padova che erano con noi. Durante la prima parte ci siamo divisi in due: quando eravamo in questa sala e stavamo facendo delle domande la radio ha dato dei colpi molto forti, cadenzati. Questa interferenza è continuata per ogni domanda quando ad esempio abbiamo chiesto «se sei Nicola» o l’età.
Ritornando alla sala delle esplosioni Roberta Faliva e Mattia Laude mentre facevo le domande di rito, hanno visto nel video un bagliore bianco girare intorno a me, sulla spalla destra, dopodichè è scomparso». Ma qual è l’obiettivo di queste indagini, di queste ricerche? «Obiettivo delle nostre ricerche è la curiosità di andare ad appurare nei vari luoghi in cui facciamo richiesta, se le leggende siano solo folcloristiche o se vi sia qualcosa di vero. L’obiettivo è quello di dimostrare con prove scentifiche la presenza di entità paranomarli:per questo si utilizza il k2, la videocamera ad infrarossi e i geofoni. Sse la nostra strumentazione scientifica vede qualcosa noi possiamo vederla in chiaro», spiega Celestini.
Ma i misteri non sono finiti. «A Brescia abbiamo svolto indagine in un’abitazione ottocentesca. Siamo stati chiamati dalla proprietaria perché nell’appartamento dello zio si sentivano dei passi percorrere il corridoio e il sedersi di una persona sul letto. Nell’appartamento della proprietaria il compagno aveva appoggiato sul tavolo un sacchetto di arance, è uscito dalla cucina qualche istante e al rientro le ha trovate disposte perfettamente in cerchio sul tavolo. Chiamati per verificare abbiamo scoperto una sorta di entità femminile autoritaria, ma positiva e una maschile negativa nelle vicinanze del pozzo sottostante l’abitazione».
Durante questa indagine è stato fotografato un fatto incredibile: «La proprietaria stava salendo la scala, la scala era vuota e la signora saliva molto lentamente. Stavo facendo un po’ di foto, ma poi rivedendo le immagini, mi sono accorta che in una di queste del suo corpo è rimasto solo l’avambraccio sinistro attaccato alla ringhiera. Saliva lentemente, e i tempi di scatto non erano lunghissimi. La stanza era parzialmente illuminata. Abbiamo deciso di ripetere lo scatto con le stesse caratteristiche: l’anomalia non si è ripetuta. Si tratta di una anomalia assolutamente straordinaria. Senza poi parlare delle registrazioni audio con una voce che ripeteva le nostre domande. Poi, quando abbiamo chiesto se era una donna, abbiamo registrato una specie di pianto sommesso».