Covid, test rapidi meno affidabili per l'Omicron. Limiti e difetti secondo gli esperti

La Fondazione Gimbe: sensibilità massima del 70% che nei prodotti di scarsa qualità scende al 50. Il professor Rasi: studiati per altre varianti

Roma, 7 gennaio 2022 -  Lo tsunami Omicron sembra destinato a crescere ancora anche perché i test antigenici non sembrano essere particolarmente efficaci con questa variante  alla domanda se i tamponi rapidi sono affidabili come i tamponi molecolari? La risposta del l professor Guido Rasi, ex direttore Ema e consulente del commissario straordinario Figliuolo, e di Nino Cartabellotta, direttore di Gimbe, è univoca: "assolutamente no". E la corsa al tampone rapido in alcuni casi sarebbe eccessiva se non inutile.

 "Se fossimo già in ambiente completamente Omicron - spiega il professor Rasi potremmo decidere di prendere provvedimenti sostanzialmente diversi da quelli presi per la Delta. Perché i numeri saranno spaventosamente veloci e spaventosamente alti. Quindi un'onda d'urto che va gestita in maniera un po' diversa". "Gli scenari sono tutti possibili - spiega Rasi -. Quello che è reale è che questi numeri, 200 mila di ieri, sono destinati a salire ancora e sono ampiamente sottostimati per il problema della bassa resa dei test antigenici che erano stati fatti per altri tipi di varianti e che con la Omicron mostrano tutta la loro debolezza". 

Test rapidi (Foto Ansa)
Test rapidi (Foto Ansa)

 

E sulla minor attendibilità dei test rapidi interviene anche Nino Cartebellotta di Gimbe.   "Il tampone molecolare fatto nel momento giusto ha una sensibilità di identificare il soggetto positivo prossima al 95/97%. L`antigenico o rapido, nella migliore delle situazioni, ha una sensibilità intorno al 70%, quando poi si scende di qualità di prodotto la sensibilità arriva al 50%".  "Il complemento alla sensibilità - ha proseguito il presidente della Fondazion - è il falso negativo, è ovvio che noi stiamo utilizzando tanti tamponi rapidi che hanno un`affidabilità nell`identificare i soggetti positivi molto molto bassa, alcuni pari al lancio di una moneta. Questo creerà dei problemi. Sapete bene che quando ci sono numeri così alti è molto difficile riuscire a effettuare tutte quelle che sono le procedure standard in tutte le persone.  Una cosa che consiglio - ha aggiunto - è che la persona vaccinata, se sta bene e se è asintomatica, non faccia il tampone periodicamente. C`è stata una corsa ai tamponi forse eccessiva nel corso del periodo natalizio, inevitabilmente questo sta saturando anche il problema del testing".

"Se non si riesce a fare un test molecolare meglio fare un tampone antigenico rapido di terza generazione o a luminescenza che è più attendibile",  consiglia .  Fabrizio Pregliasco, docente dell'università Statale di Milano.  "Purtroppo questo è quello che si può fare nella realtà ad oggi. C'è un'esigenza di miglioramento della struttura complessiva ma non si fa da un giorno all'altro". Ma i test rapidi di terza generazione si trovano facilmente? "No - ammette Pregliasco - ma li hanno in diversi laboratori". 

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