Covid Lombardia: come si sta muovendo il virus nell'ondata estiva

L’incidenza è cresciuta dall’8% al 23,6% in un mese. La mappa della diffusione della malattia in regione

Milano - Altri 8.542 lombardi hanno preso il Covid. Lo certifica la Regione che ha diffuso i numeri dei tamponi, 36.178, eseguiti sabato, dei quali poco meno di un quarto (23,6%) sono risultati positivi. Ventiquattr’ore prima il saldo era di 11.627, il 23,5% dei 49mila test somministrati. Incidenza stabile, ma a livelli decisamente più elevati delle scorse settimane. Un mese fa il dato era intorno all’8%. Stabile a 24 il numero dei pazienti in terapia intensiva, mentre diminuisce leggermente (-5) quello dei ricoverati nei reparti a quota 1.002.

In quello che sembra l’avvicinamento al picco di una ondata estiva, restano fortunatamente sotto controllo i numeri dei decessi, in linea con quelli che si misuravano anche nel 2020, dopo la prima grande ondata, e nell’estate del 2021. Le terapie intensive hanno un saldo di 9 ricoverati in più in 67 giorni. La dinamica dei contagi si muove tuttavia in modo spesso poco prevedibile. Se è vero che nelle ultime 24 ore è la città metropolitana di Milano a segnare - come sempre - il record di nuovi casi (2.905), è altrettanto vero che secondo le statistiche della Regione sono spesso centri medio-piccoli a segnare il record di incidenza della diffusione nei casi fra la popolazione.

Il primo in tutta la regione per incidenza di positivi al Covid da inizio pandemia è Siziano, comune della Provincia di Pavia. Segna 2,456 casi, pari al 40,08% dei residenti. Staccato di un punto il paese di Mesenzana nel Varesotto. Terza posizione per Gaggiano, nel Milanese, con 3.507 casi dal 2020, con il 38,27% della popolazione contagiata. Fino al 2021 il record spettava a due zone, la Bassa lodigiana, a Castiglione d’Adda in particolare, e all’area bergamasca attorno a Nembro e Alzano, segno della grande diffusione del virus nelle aree del primo contagio.

Oggi i dati sembrano invece restituire un paradosso: nella Bergamasca i numeri dell’incidenza sembrano in apparenza i più bassi di tutta la regione. Il comune con l’incidenza più alta, Arzago d’Adda, arriva al 25%, sguito da Rogno, Bonate e Almenno, che oscillano fra il 24% e il 25%. Una fotografia sfocata, che non restituisce l’effetto - pesantissimo - che il Covid ha avuto nel territorio bergamasco nel 2020.

In media, nell’area orobica, il 21% della popolazione ha avuto a che fare, in questi due anni, con il coronavirus, ma nel calcolo generale questa zona raccoglie solo il 7,89% del totale dei casi lombardi. Parte principale, per quota, a Milano che da sola vale oltre un terzo di tutti i malati di Covid censiti da inizio pandemia. Sempre, naturalmente, che tutti corrano a sottoporsi a un tampone “ufficiale“ e non si accontentino di un test rapido “informale“, senza quarantena.